(Teleborsa) – ArcelorMittal sta studiando tutte le “ipotesi di iniziative” per evitare la chiusura dell’Altoforno2 dopo aver ricevuto l’ordine della Procura di Taranto che ne ha imposto lo spegnimento.
Sono le prime dichiarazioni contenute in una nota della società che conferma l’intenzione di “collaborare come sempre con le autorità competenti e di lavorare per trovare una soluzione accettabile che garantisca che l’Altoforno possa rimanere operativo evitando il rischio di interruzioni”.
I legali della società stanno lavorando a iniziative eventualmente anche congiunte con l’amministrazione straordinaria dell’ex Ilva; gli avvocati, conferma il gruppo stanno “studiando le carte”.
“La vicenda – continua la nota – risale al 29 luglio 2015 quando, in seguito a un incidente fatale, la Procura di Taranto ha disposto il sequestro dell’altoforno. ArcelorMittal Italia, che gestisce lo stabilimento di Taranto a partire dal 1° novembre 2018, sta studiando la documentazione notificata ieri dal Tribunale e valutandone gli aspetti tecnici”.
Il gruppo ha chiarito che lo spegnimento dell’Afo 2, uno dei tre altoforni del siderurgico di Taranto “condizionerebbe significativamente la capacità di produzione dello stabilimento“.