(Teleborsa) – A margine dell’Eurogruppo il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria ha dichiarato di essere favorevole a una riduzione delle imposte dirette a favore di una fiscalità indiretta. Tria ha spiegato che l’impostazione del suo ministero di spostare il peso delle tasse da lavori a consumi, con un successivo aumento dell’IVA “fa parte anche di una vecchia raccomandazione europea e di studi fatti all’OCSE”, dichiarandosi anche convinto che questa metodologia faciliti la crescita del Paese.
L’imposizione indiretta è infatti il sistema di imposte che non colpiscono i guadagni prodotti sul momento da una persona mentre, al contrario, ha spiegato Tria: “l’imposizione diretta pesa sui salari e quindi entra indirettamente nei costi di produzione.”
Sugli impegni con l’Europa il Ministro ha poi sottolineato come tutte le operazioni effettuate dal Governo per evitare la Procedura di infrazione e per la stabilizzazione del debito sono state fatte perchè “coincide con gli interessi italiani”.
In conclusione Tria si mostra possibilista sul fatto che, per il prossimo futuro, l’Italia dovrà affrontare manovre meno gravose. “Lo sforzo grosso” è stato comunque fatto quest’anno, per sapere quanto servirà per il prossimo anno “vedremo come andrà l’economia nel secondo semestre”, ha dichiarato il Ministro.