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Banca Aletti, Verzelli: “Risparmio cruciale per giovani. Vigilanza criptovalute necessaria”

(Teleborsa) – I mercati finanziari, l’allocamento del risparmio, il comportamento nell’accumulo di capitale tra giovani e vecchi, l’avvento delle nuove cripto monete, le cosiddette monete elettroniche, i loro pregi ed i loro difetti, sono al centro dell’intervista rilasciata a Teleborsa da Gianluca Verzelli, economista dell’Osservatorio Banca Aletti e grande esperto finanziario.

L’economista fotografa la situazione del mercato, che dopo una forte correzione in tutto il mondo alla fine dello scorso anno (per la politica sui dazi di Trump, la crisi del mercato interno cinese, la Brexit ed altre variabili economico politiche), è ritornato a crescere mettendo a segno delle ottime performance finanziarie.

Verzelli mette però in guardia dai facili entusiasmi poiché rimangono sottostanti tutti i problemi irrisolti della politica internazionale. Per questo sottolinea “il risparmiatore non può fare più da solo ma deve appoggiarsi a strutture serie, importanti, ben organizzate come Banca Aletti”.

“L’industria del risparmio italiano – spiega – non ha più nulla oggi da invidiare all’industria del risparmio gestito internazionale, vedi l’accesso ai fondi e agli altri strumenti di risparmio”.

Per quanto riguarda la differenza degli obbiettivi tra giovani e anziani, Verzelli ricorda che per le classi più giovani sarà necessario accumulare più capitale per mantenere lo stesso livello di vita rispetto a chi è andato in pensione negli scorsi anni. Pertanto, “i giovani – sottolinea – dovranno avere più saggezza dei loro predecessori”.

Sulle criptomonete, e anche sull’ultima arrivata, Libra, la moneta elettronica di Facebook, l’economista mette in guardia “come investimento lo escluderei – e aggiunge – sicuramente c’è nel mercato la necessità di avere forme alternative, strumenti differenti e questo potrebbe essere anche positivo. Però bisognerà da parte del legislatore, fare attenzione ai limiti, ai controlli e ai contenuti di queste monete”.

“Sicuramente – dice – per il nostro paese ci sarà un’impatto significativo poiché il nostro sistema è molto arretrato nei sistemi di pagamenti non in contante – e insiste – sia il legislatore che il contesto internazionale dovranno colmare i vuoti poiché il problema vero è sempre quello dei controlli. In prospettiva comunque – conclude Verzelli – ci dovrà essere la riduzione del contante, un impatto tecnologico verso l’utilizzo di forme alternative più fungibili della moneta attuale.

di
Dino Sorgonà


Fonte: https://quifinanza.it/finanza/feed/

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