(Teleborsa) – Il Porto di Trieste si candida quale hub strategico d’Europa, sfruttando la sua posizione geografica privilegiata vero l’Est europeo e rafforzando in particolare il suo ruolo di punto di riferimento logistico verso l’Ungheria.
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha partecipato oggi presso la Regione Friuli Venezia Giulia alla sottoscrizione di un contratto per la realizzazione di un terminal multipurpose nella zona Noghere. Il contratto, sottoscritto fra il Governo Ungherese ed i due soggetti privati Teseco e Seastock, prevede un investimento complessivo di 100 milioni di euro, relativo all’acquisto, alla messa in sicurezza ambientale dell’area ed allo sviluppo del progetto.
Presenti il vicepremier Matteo Salvini, il Ministro degli Affari Esteri e Commercio dello Stato Ungherese Peter Szijjarto, il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ed il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Zeno D’Agostino.
“E’ solo l’inizio di una fase più concreta di sviluppo, un grande risultato per il porto, la Regione e l’intero sistema Italia”, ha dichiarato il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Zeno D’Agostino, aggiungendo che “il regime di Porto Franco ha avuto un ruolo essenziale nel convincere l’Ungheria”.
L’area interessata dall’accordo, sede in passato dell’impianto di raffinazione petrolifera Aquila, è caratterizzata da una banchina con un pescaggio di 13 metri e sarà destinata in prevalenza al commercio estero ungherese. La zona, collocata a Sud-Est dello scalo giuliano, è servita dalla ferrovia e misura circa 320.000 mq, di cui circa 60.000 mq di zona demaniale lungo costa amministrata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.