(Teleborsa) – “L’analisi di scenario presentata dall’Abi ci ha convinto che le richieste economiche da noi avanzate, pari a 200 euro medi, sono insufficienti“. Sono le dichiarazioni rilasciate dal segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, dopo l’incontro in Abi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i 300mila dipendenti delle banche italiane.
Secondo il sindacato, “l’unica risposta sensata è l’investimento sul lavoro e quindi un aumento significativo delle retribuzioni. Inseguire rendimenti importanti per gli azionisti, nello scenario descritto dall’Associazione bancaria italiana è un’operazione suicida per il settore e per il Paese – ha aggiunto Sileoni. Non si può pensare che in una fase recessiva si possano mantenere livelli di return on equity (roe) elevati puntando solo sulle riduzioni dei costi”.
Durante l’incontro ABI ha presentato ai sindacati “un aggiornamento e approfondimento dello scenario economico di riferimento, attuale e prospettico, all’interno del quale le banche si posizionano in modo diversificato”, come spiegato da Salvatore Poloni, Presidente del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro dell’Abi (Casl).
In un comunicato Abi ha confermato la “volontà di sviluppare un dialogo costruttivo e responsabile per individuare le migliori soluzioni negoziali che riescano a coniugare al meglio le oggettive complessità di scenario e le rilevanti trasformazioni in essere con le esigenze delle persone che lavorano in banca”.
“In tale prospettiva – conclude la nota – sarà possibile addivenire ad un rinnovo del Ccnl che, come condiviso da tutte le Parti, sappia confermare la propria centralità ed essere al passo coi tempi per consentire a tutti gli attori di affrontare positivamente i profondi cambiamenti in atto. Il confronto proseguirà nelle date, già concordate, del 18 e 30 luglio”.