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Via libera a Piano anti-infrazione Ue: governo taglia deficit e congela 1,5 miliardi risparmi

(Teleborsa) – Il governo ha varato il piano per scongiurare la procedura Ue sull’Italia, tagliando il deficit 2019 di 7,6 miliardi econgelando1,5 miliardi di risparmi per il miglioramento dei saldi. Ora, dice il Mef, è “ingiustificato l’avvio di una procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia” in quanto il quadro di finanza pubblica è “ampiamente compliance” con le regole Ue. Con il via libera al ddl sull’assestamento di bilancio e al rendiconto generale dello Stato viene certificato, sottolinea anche palazzo Chigi in una nota diffusa al termine del Consiglio dei ministri, un “sensibile miglioramento” dei saldi rispetto alle previsioni iniziali. Nessun “impegno formale” viene invece assunto per il 2020, così come aveva sollecitato Bruxelles all’Italia.

Un pacchetto quello approvato dall’esecutivo giallo-verde che, tiene a precisare via Venti Settembre, non penalizza l’impegno del governo a favore della crescita economica, della coesione sociale e della stabilità finanziaria del Paese. “Tutte priorità che verranno confermate anche nella prossima legge di bilancio 2020”.

L’aggiustamento strutturale sarà, quindi, pari a oltre 0,3 punti percentuali di PIL. Fonti governative hanno fatto sapere che la soglia scritta nero su bianco sarà il 2,04% (dal 2,4% del Def di aprile), tornando così al fatidico numero venuto fuori a dicembre dopo una lunga e complessa trattativa con la Ue durante la sessione di bilancio.

L’assestamento, inoltre, certifica che nel 2019, il conto delle pubbliche amministrazioni registra maggiori entrate tributarie e contributive per 3,5 miliardi di euro e maggiori entrate non fiscali – che comprendono gli utili e i dividendi – per ulteriori 2,7 miliardi.

Dal lato delle spese, invece, vengono allocate maggiori risorse (1,15 miliardi) per finanziare l’integrazione del Fondo sviluppo e coesione, il finanziamento del Tpl per 300 milioni, l’integrazione delle risorse per la misura “Card diciottenni” e per il funzionamento dell’Agenzia dell’entrate. Ulteriori risorse, per 204 milioni di euro netti, sono associate al Fondo politiche sociali, al funzionamento delle Università e al Fondo per il diritto allo studio. Il Mef precisa che tali maggiori spese sono parzialmente compensate da minori spese per erogazioni associate alle deferred tax assets (Dta) e minori interessi.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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