Appuntamenti importanti contraddistingueranno l’agenda del Governo nei prossimi sette giorni. Una sfida ardua è stata lanciata all’Italia da parte dell’Ue e le sorti del nostro Paese potrebbero essere riscritte questa settimana.
Il Governo sta facendo di tutto per evitare che una procedura di infrazione venga avviata dall’Ue nei confronti dell’Italia. Il debito pubblico continua a preoccupare le Istituzioni europee che, nelle ultime settimane, stanno chiedendo maggiori garanzie ai nostri rappresentanti politici.
Al Parlamento, a partire dalla prossima settimana, si discuteranno i cavilli tecnici della trattativa con Bruxelles. Il Ministero dell’Economia, nello specifico, dovrà essere in grado di mettere insieme una cifra che si aggira intorno agli 8 – 9 miliardi e, fatto ciò, dovrà procedere individuando impegni concreti e soluzioni in grado di ridurre i rischi derivanti dal superamento della soglia del 3% nel rapporto deficit/Pil. Queste sono le richieste avanzate dalla Commissione Ue.
Per mettere insieme tutte le risorse necessarie e dimostrare, per iscritto, di avere un piano preciso per far fronte alla crisi, il Governo procederà col discutere sul disegno di legge di assestamento del bilancio a partire dalla metà della settimana prossima. Questo uno degli impegni più importanti, perché servirà a mettere insieme documenti e prove da portare all’Ue, nei quali saranno elencati tutte le previsioni favorevoli delle entrate del 2019, nonché i dividenti incassati da Cassa Depositi e Prestiti e dal Tesoro dalla Banca d’Italia.
Oltre alle maggiori entrate derivanti dalla lotta all’evasione fiscale e dal buon andamento della fatturazione elettronica, inoltre, quasi sicuramente l’esecutivo procederà con la revisione del fondo destinato alle nuove esigenze che si sono manifestate nella prima metà del 2019. Si tratta di una voce inserita dal Mef nella stessa legge di assestamento che, di fatto, permetterebbe all’Italia di recuperare ben 2miliardi di euro.
Sempre questa settimana, inoltre, si discuterà anche della spesa minore sostenuta per l’introduzione di Reddito di Cittadinanza e Quota 100. La quota risparmiata, secondo le stime fatte dal Presidente dell’Inps Tito Boeri, ci aggirerebbe intorno ai 3miliardi. Al Governo, dunque, toccherà certificare tali cifre, dimostrando con dati alla mano di avere le risorse necessarie (richieste da Bruxelles) per non essere considerato un Paese insolvente.
Il “tesoretto” che il Mef sta mettendo insieme, tuttavia, potrebbe non evitare la procedura di infrazione all’Italia. La somma delle risorse recuperate, a conti fatti, si aggira intorno ai 5 – 6 miliardi di euro. Per arrivare agli 8 – 9 miliardi richiesti dall’Ue, di conseguenza, potrebbero essere valutate altre strategie.
A questo, in fine, si va ad aggiungere un altro impegno importante. Al Governo italiano, infatti, è stato richiesto di individuare un percorso preciso per la riduzione del debito e del disavanzo entro il 2020. Come è facile capire, pertanto, i prossimi giorni saranno decisivi per il nostro Paese.