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Conte all'UE: “Certificheremo il deficit al 2,1% e non al 2,5%”

(Teleborsa) – “Il governo certificherà che il deficit previsto per il 2019 è pari al 2,1% del Pil, anziché al 2,5% come prevede la Commissione Europea“. A dirlo è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles. La giornata è stata ricca di appuntamenti per il premier che ha inviato la lettera di risposta dell’esecutivo alla commissione UE dopo la procedura d’infrazione per debito eccessivo.

Sul tema del debito, il premier ha indicato “un binario tecnico che va avanti per evitare la procedura: abbiamo deliberato per rendere
operativo il congelamento già previsto di 2 mld. Completeremo mercoledì prossimo, con il Consiglio dei ministri: faremo l’assestamento per certificare come i conti vadano meglio del previsto“, assicura chiarendo che “non serve dire ‘non rispettiamo queste regole’. Fino a quando non le cambiamo, sono queste”.

Da qui la necessità, per il presidente del Consiglio, di un candidato alla Presidenza UE in grado di cambiare queste stesse. “Il nostro candidato ideale è quello che si predispone a ridiscutere le regole sulla base di quello che ho scritto“, ha dichiarato, rispondendo alla domanda se ci sia già qualcuno che abbia queste caratteristiche, con un secco “verificheremo”.

Anche sulla candidatura di Angela Merkel, rilanciata tra gli altri dal presidente francese Emmanuel Macron, il premier ha confermato di averne parlato con lei di persona e, pur riconoscendone “la grande esperienza politica”, ha ammesso che non le è “sembrata disponibile” al ruolo.

Il patto – aggiunge Conte – è di molta stabilità e poca crescita. Dobbiamo invertire un attimo queste regole. Vogliamo un dialogo su questo fronte: riteniamo che si debba lavorare per contrastare la disoccupazione. Riteniamo che ci sia da lavorare per la crescita, non solo economica, ma anche per lo sviluppo sociale. Sono questi i temi che vogliamo ridiscutere”, ha aggiunto il premier.

“Se siamo in un sistema integrato dobbiamo competere con le sfide globali ma all’interno dell’Ue le regole devono essere uguali per tutti – ha aggiunto – Io voglio competere, ma a parità di armi“, ricordando che “se ci sono paesi che accantonano risparmio invece di riversare questa ricchezza a beneficio di tutti, è un altro fattore che ci porta a un quadro che non ci facilita”.

A chi gli chiedeva infine se l’intervento di Mario Draghi a Sintra abbia in qualche modo allentato la tensione sull’Italia, Conte ha ricordato che “la procedura non è collegata al livello dello spread“, pur riconoscendo che il calo dello spread Btp-Bund, registrato dopo le parole del governatore della BCE, “fa piacere perché favorisce l’intero nostro sistema economico. Avere lo spread alto non ci agevola”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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