(Teleborsa) – Un abbassamento dello 0,1% del Pil; consumi che, dopo il calo dello 0,2% registrato a maggio, continuano a scendere; e, per l’economia italiana, nessuna ripresa all’orizzonte. È questa la sintesi di quanto emerge dalla “Congiuntura Confcommercio” relativa allo scorso mese di maggio.
Una stima mitigata dalla modesta crescita (+0,1% congiunturale, la stessa del primo) registrata nel secondo quarto del 2019 che, secondo l’Associazione, porterebbe il dato mensile di giugno a diminuire “solo” dello 0,1%. I consumi, dopo il nulla di fatto del bimestre marzo-aprile e il -0,2% di maggio, tornano, però, in terreno negativo. “Nel mentre – si legge nel Rapporto di Confcommercio – scompare l’inflazione al consumo: rispetto all’Europa le tensioni sui prezzi sono in Italia tra mezzo punto e un punto costantemente meno vivaci. È il riflesso di una prolungata stagnazione della spesa delle famiglie”. Una situazione che, secondo l’analisi dell’Associazione, rende “pressoché inesistenti, per l’Italia, le possibilità a breve termine di una ripresa visibile a occhio nudo”.
Per quanto riguarda il Pil, i principali indicatori congiunturali hanno evidenziato un inizio di secondo trimestre molto debole. Ad aprile la produzione industriale ha segnalato, al netto dei fattori stagionali, una flessione dello 0,7% congiunturale e dell’1,3% nel confronto annuo, consolidando la tendenza al ripiegamento già manifestatasi a marzo. Per contro, l’occupazione ha evidenziato, sempre ad aprile, una stabilità rispetto al mese precedente e una modesta crescita (+0,2%) sullo stesso mese del 2018.
A maggio 2019 l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è diminuito dello 0,3% in termini congiunturali ed è rimasto invariato nel confronto con lo stesso mese del 2018. Una riduzione che, per Confcommercio, è sintesi di un deterioramento sia della domanda relativa ai servizi (-0,4%) sia di quella per i beni (-0,2%) ed espressione di una generalizzata tendenza alla stagnazione delle diverse macro-funzioni di spesa. Solo per i beni ed i servizi per le comunicazioni si è registrata una variazione apprezzabile (+0,4%). Si sono registrate diminuzioni significative, rispetto ad aprile, per i beni e i servizi per la mobilità (-1,1%) e per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (-0,9%). Un dato, quest’ultimo, sull’andamento del quale ha pesato una meteorologia sfavorevole. Nel confronto con lo stesso mese del 2018, invece, l’unico aumento di rilievo si conferma quello relativo alla spesa effettuata dalle famiglie per i beni e i servizi per le comunicazioni (+6,0%), al cui interno i beni per l’ICT continuano a mostrare una tendenza fortemente espansiva.
Le tendenze a beve termine dei prezzi al consumo evidenziano, infine, per il mese di giugno 2019, in termini congiunturali, una variazione nulla. Nel confronto con lo stesso mese del 2018 il tasso d’inflazione dovrebbe collocarsi allo 0,7% proseguendo nel percorso di rallentamento dell’inflazione.