(Teleborsa) – La Commissione Europea pensa che “l’Italia si stia muovendo in una direzione sbagliata”. Toni piuttosto duri quelli usati nella giornata di ieri dal Presidente Jean-Claude Juncker nel corso di un’intervista a Politico.eu, proprio nel giorno in cui il Comitato economico e finanziario ha approvato il contenuto del rapporto sul debito elaborato dai tecnici di Bruxelles, ritenendo dunque giustificata una procedura contro il nostro Paese.
“Penso che l’Italia rischia di essere nella procedura nei prossimi anni”, ha rincarato la dose il Presidente della Commissione che rimarrà in carica fino al prossimo autunno.
Conte a Junker: lui sbagliò su Grecia – Strada, dunque, in salita per il Governo nel braccio di ferro tra Roma e Bruxelles con il Premier Conte che, nel corso della conferenza stampa dopo il via libera del Consiglio dei Ministri al Decreto Sicurezza Bis, tiene il punto: “All’amico Juncker quando dice che sbagliamo direzione rispondo che ha sbagliato lui direzione sulla Grecia. Lo dico con la massima cordialità: prima di attribuirci un torto mi lasci dialogare e aggiornarlo sui conti”. “Con Juncker, lo posso dire, ho un rapporto molto cordiale, direi amicale, gli riconosco molta lealtà anche nella fase molto travagliata di dicembre: ha dato una grossa mano all’Italia”, ha aggiunto.
Proprio per concordare la strategia da adottare, il Presidente del Consiglio ha annunciato che questa mattina mercoledì 12 giugno, alle 9.00 è in programma un vertice economico a Palazzo Chigi insieme ai due Vicepremier Salvini e Di Maio, al Ministro Tria e ai tecnici del MEF.
TRIA CERCA L’ACCORDO – Insomma, panni decisamente scomodi quelli del Ministro dell’Economia Tria che cerca di mediare. “Pur rimanendo convinti che le regole Ue devono essere migliorate e semplificate, è nel nostro interesse trovare un compromesso” e arrivare a un “accordo””con una mediazione “ragionevole” per scongiurare la procedura sui conti, ha detto intervenendo alla Camera per l’informativa sull’azione disciplinare di Bruxelles, garantendo che la linea condivisa del governo è quella di trattare a oltranza. A domanda diretta, se si “sente sostenuto da tutto il Governo”, ha replicato: “Certo”.