(Teleborsa) – Il calo nella spesa delle famiglie italiane nel 2018 è peggiore delle attese e occorre evitare l’aumento dell’IVA e manovre aggiuntive perché non diventi un vero crollo.
È il commento di Confesercenti alla pubblicazione dei dati Istat sulla spesa media delle famiglie italiane. “I consumi sono tornati a calare, più di quanto fosse atteso. Nel 2018, per la prima volta dopo tre anni, la spesa delle famiglie in termini reali è diminuita di quasi un punto percentuale”, scrive l’Ufficio Economico Confesercenti che sottolinea la distanza “anni luce dai valori del 2011”.
“Le famiglie spendono circa 840 euro l’anno in meno rispetto a otto anni fa, pari ad un taglio di circa 2.712 euro l’anno se si considerano i valori a prezzi costanti. Si tratta, complessivamente, di circa 60 miliardi di euro l’anno di consumi in meno rispetto al 2011“.
L’associazione dei commercianti ricorda che “la dinamica dei consumi interni, più di qualsiasi altra considerazione, rappresenta la fotografia di un’economia che ancora non riesce ad uscire dallo stagno e che ha bisogno di stimoli forti per riuscire a riprendersi”.
A ciò si aggiunge la trattativa “particolarmente delicata” con l’Europa in merito alla procedura d’infrazione per debito eccessivo. “Occorre trovare soluzioni condivise, evitando procedure di infrazione ma allo stesso tempo allontanando con decisione la prospettiva di ‘manovrine’ o aumento IVA, che farebbe diventare il calo dei consumi un vero e proprio crollo”, commenta la Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise.
“La direzione da seguire è piuttosto quella di politiche che diano respiro a imprese e a famiglie, per metterle in condizioni di operare in maniera serena. Bisogna mettere in campo interventi che puntino con decisione sull’aumento del potere d’acquisto dei cittadini e la riduzione del carico fiscale sulle PMI, il binomio decisivo per far ripartire tutta l’economia del Paese”, conclude De Luise.