(Teleborsa) – È necessaria una svolta per combattere la stagnazione del commercio. Questo l’appello delle principali associazioni di categoria in seguito alla pubblicazione dei dati Istat relativi alle vendite nel commercio al dettaglio ad aprile 2019 che, rispetto a marzo, ha registrato una sostanziale stazionarietà.
“Nonostante le spinte positive (forte l’impennata per l’e-commerce, che segna un aumento del +17,2%) è importante notare come l’andamento delle vendite si stia attestando su livelli invariati rispetto al mese precedente. Segnale che indica il clima di preoccupazione e incertezza in cui vivono molte famiglie, sicuramente destinato ad aggravarsi alla luce di alcuni importanti fattori sul piano economico” afferma, in una nota, Federconsumatori. Tra i fattori evidenziati dall’Associazione “il primo in termini di incidenza è sicuramente l’allarme relativo all’aumento dell’Iva dal prossimo anno: misura che – per Federconsumatori – avrà un impatto catastrofico sulle condizioni delle famiglie e sull’intero sistema economico, con la prospettiva di ricadute di 831 Euro annui a famiglia”. Altro elemento di preoccupazione sottolineato dall’Associazione è “lo stato di salute della nostra economia, con il Pil a crescita zero, una manovra correttiva in vista e le minacce di speculazione sui mercati internazionali sempre più vicine”.
Dello stesso avviso l’Ufficio Economico Confesercenti che sottolinea come, alla base della “situazione di stagnazione generale del commercio, addirittura depressa per le imprese della distribuzione di minori dimensioni” vi sia il rallentamento dei consumi interni, dovuto all’attuale clima di incertezza consistente. Commentando il bollettino Istat Confesercenti ha, inoltre, sottolineato come “il dato del commercio al dettaglio di aprile, sfrondato dal confronto eccezionalmente positivo rispetto allo scorso anno dovuto alle festività pasquali, è meno confortante di quanto sembri”.
Per questo le Associazioni chiedono interventi concreti al Governo. “È più che mai necessario che, terminata la parentesi elettorale, il Governo riprenda con decisione la sua azione e affronti i nodi irrisolti della nostra economia, dalla riduzione del debito – che deve essere credibile in Europa e allo stesso tempo sostenibile – a quella della pressione fiscale, a partire dalla cancellazione definitiva degli aumenti Iva che, qualora scattassero, ipotecherebbero il futuro della ripresa dei consumi e la crescita del Pil” afferma Confesercenti.
Duro il commento del Presidente della Federconsumatori, Emilio Viafora, che ha invitato il Governo alla responsabilità, rivendicando “un piano straordinario per il lavoro e per la crescita. Un piano capace di rilanciare lo sviluppo e determinare una ripresa del potere di acquisto e della domanda interna su basi stabili e durature, senza limitarsi a provvedimenti di carattere assistenzialistico e demagogico”.