(Teleborsa) – Ora che le trattative per la fusione tra FCA e Renault sono chiuse, il governo francese sembra voler lasciare la porta aperta per un nuovo tentativo. “Forse domani, o forse il giorno dopo, oppure la prossima settimana potremmo parlare ancora con il gigante italiano”, ha dichiarato il ministro del Bilancio, Gerald Darmanin, alla radio France Info.
L’apertura dell’Eliseo arriva però in ritardo visto che FCA ha ritirato l’offerta proprio per le “condizioni politiche” in Francia, nonostante il gruppo italiano avesse accettato quasi tutte le richieste della politica transalpina.
Versante Renault, il gruppo ha espresso “delusione per non avere l’opportunità di continuare a perseguire la proposta di FCA”, come si legge in una nota. Per il costruttore francese la fusione era “un’opportunità tempestiva, con logica industriale e grandi meriti finanziari, da cui risulterebbe un gigante dell’auto con sede in Europa. Siamo grati a Nissan per l’approccio costruttivo e vogliamo ringraziare FCA per i loro sforzi e il Board di Renault per la sua continua fiducia”.
A mandare in fumo le trattative potrebbe anche essere stata la posizione del gruppo nipponico, da sempre partner strategico fondamentale per Renault. Il fatto che sia mancato un sì chiaro e netto alla fusione da parte di Nissan potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale nella strategia protezionista del governo francese.
“Ci stavamo approcciando in modo positivo e c’era una chance di incrementare le opportunità”, ha commentato il Ceo di Nissan, Hiroto Saikawa. Se da un lato “è difficile dire” se la fine delle trattative sia un fatto positivo per il gruppo giapponese, dall’altro – ha chiarito Saikawa – c’è la disponibilità “in futuro a espandere le opportunità per l’alleanza” con Renault ma con l’obiettivo “di migliorare la performance operativa di Nissan“.
Sponda italiana,tra gli altri, è arrivato il commento del segretario generale Fim Cisl, Marco Bentivogli. “Il nazionalismo francese da una parte e l’assenza del Governo Italiano hanno fatto saltare tutto spingendo gli azionisti di FCA a ritirare l’offerta”, ha dichiarato Bentivogli.
“La colpevole quanto ingiustificata e totale assenza del governo italiano ha disallineato il confronto tra i due gruppi. Questo – ha spiegato – ha creato le condizioni per un confronto del tutto proteso per parte francese. Una vicenda che ha dell’incredibile, è pazzesco che Palazzo Chigi non abbia minimamente accarezzato l’idea di partecipare al confronto per un’operazione industriale così delicata quanto importante sul piano industriale che economico, a livello nazionale e globale per gli impatti che avrebbe avuto sull’intero settore e sulla prospettiva”
“Non penso che sia tutto finito – ha concluso Bentivogli – Lo stop dell’intesa e la reazione della Borsa forse aiuterà ma servirà che Parigi metta da parte il suo nazionalismo. Solo allora la trattativa può riprendere ma non senza la presenza di un interlocutore politico italiano”.
Oggi in borsa Renault ha vissuto una giornata di passione lasciando sul parterre il 6,4%. FCA invece, alla borsa di Milano ha chiuso sulla parità una seduta piuttosto volatile.