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Industria ancora in stagnazione nel 1° trimestre

(Teleborsa) – L’industria italiana si conferma in fase di stagnazione nel 1° trimestre. E’ quanto rileva la 150^ indagine congiunturale di Federmeccanica, che conferma la sostanziale debolezza della congiuntura nel settore metalmeccanico emersa nel corso del 2018.

Il quadro economico globale è incerto resta caratterizzato dalle tensioni commerciali fra USA e Cina e dal rallentamento dell’economia europea, con l’Italia che si conferma fanalino di coda. Il peggioramento dell’evoluzione congiunturale evidenziato per l’Unione Europea è stato determinato dal rallentamento dell’attività produttiva del settore manifatturiero osservato a partire dai primi mesi del 2018 e protrattosi fino al primo trimestre del 2019. Nel settore metalmeccanico dell’area UE che ha evidenziato performance peggiori del comparto manifatturiero, i volumi di produzione nel primo trimestre del 2019 sono mediamente diminuiti dello 0,6%.

In Italia, i volumi di produzione rilevati nel primo trimestre dell’anno indicano, sia nel complesso sia per la componente estera della domanda, solo un contenuto miglioramento rispetto a quelli di fine 2018, ma peggiora e diventa negativo il giudizio che le imprese esprimono sui livelli di produzione realizzati. La produzione mostra un parziale recupero rispetto alla fine del 2018 (+0,3%), ma i volumi risultano in diminuzione del 2,1% nel confronto con l’anno precedente. Una performance determinata dai comparti autoveicoli e rimorchi (-10,4%), prodotti in metallo (-5,2%) e metallurgia (-3%). I restanti comparti hanno segnato variazioni positive, ma inferiori all’1%, con la sola eccezione degli altri mezzi di trasporto la cui produzione è aumentata del 7,1%.

Aumentano le scorte di materie prime e di prodotti finiti e prevale una diffusa valutazione di eccedentarietà rispetto alle
esigenze di produzione attese.

Con riferimento al secondo trimestre dell’anno in corso, le imprese non prevedono significative modifiche della congiuntura settoriale, mentre si dovrebbe confermare moderatamente positiva la dinamica occupazionale a sei mesi ma in peggioramento rispetto alle indicazioni emerse dalle rilevazioni precedenti.

“Preservare la metalmeccanica e stimolare la sua crescita deve essere quindi la priorità per la politica nazionale e locale, nell’interesse generale”, ha affermato Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica ricordando che la metalmeccanica, con 120 miliardi di euro di valore aggiunto (il 50% del valore aggiunto manifatturiero), forma l’8% della ricchezza nazionale misurata con il PIL.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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