(Teleborsa) – Una mega operazione da 32,6 miliardi di euro, con vendite combinate di 8,7 milioni di vetture, presentata in pompa magna (sarebbe il terzo gruppo mondiale dopo Volkswagen e Toyota): questi i numeri della possibile fusione tra Fca e Renault(con in coda Nissan e Mitsubishi), di cui in queste ore si fa un gran parlare.
Mentre vanno avanti discussioni e trattative, la certezza in un copione ancora da definire, è che il piano per la fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Renault è pronta a cambiare il panorama mondiale dell’industria dell’auto.
Sulla questione interviene anche il Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio: “Sono in contatto con i vertici di Fca. Stiamo seguendo come Governo l’operazione Fca-Renault che, vista la portata, vede il nostro Paese tra i suoi protagonisti. L’obiettivo dichiarato di questa operazione è una partnership tecnologica che permetta lo sviluppo di nuovi prodotti e la crescita del comparto automotive in Europa e in Italia. Stiamo monitorando l’operazione per conoscere il notevole valore aggiunto che dovrà portare all’Italia”. Lo scrive in un post su Facebook.
“Il mio auspicio – aggiunge il Vicepremier – è che possa creare più lavoro, portando più tecnologia e più crescita al nostro mercato dell’automotive, ma a quanto si apprende pubblicamente, le trattative sono ancora in corso. Diamo per scontato che si salvaguardino prima di tutto i lavoratori e che, piuttosto, attraverso il mantenimento e il potenziamento del piano di investimenti sugli stabilimenti italiani, questi aumentino nel prossimo futuro”.
Per Di Maio “lo Stato ha già supportato e supporta Fca in Italia e lo ha fatto attraverso entrambi i ministeri che ho l’onore di dirigere, sia nell’interesse dei lavoratori che dell’azienda. Lo ha fatto prima di tutto nel rispetto della tradizione di un marchio indissolubilmente legato all’Italia e alla sua storia e che ci auguriamo continui a essere rispettato, perchè solo in quel caso staremmo parlando di un’operazione di crescita e sviluppo aziendale come da noi intesa”.