(Teleborsa) – Sarà una sfida a tre (almeno) la nomina a presidente della Commissione UE. L’ex Commissaria Europea alla Concorrenza, la danese Margrethe Vestager, ha infatti ufficializzato la sua candidatura alla successione di Jean-Claude Juncker per l’ALDE in quello che è ormai un Parlamento Europeo nuovo, dove il bipolarismo PPE-S&D è scomparso.
Il successo dei liberali dell’ALDE e dei Verdi ha infatti scompaginato i vecchi equilibri: i popolari non hanno la maggioranza, così come i socialisti, ma sono questi ultimi che potrebbero siglare un accordo con le nuove forze liberali ed ecologiste premiate in Europa all’ultima tornata.
Vestager, soprannominata da Donald Trump “Tax Lady” per le sue battaglie sulla tassazione dei giganti del web, ha annunciato di volersi candidare alla presidenza della Commissione. “Come Commissaria europea ho lavorato a rompere i monopoli. Esattamente quello che hanno fatto anche gli elettori: hanno rotto il monopolio del potere“, ha detto Vestager in un’intervista all’Handelsblatt in edicola oggi.
“Non può essere che solo il partito più numeroso possa avere accesso all’incarico, anche perché il Ppe ha perso le elezioni”. L’alleanza che propone Vestager è con socialdemocratici e verdi: “Vedremo come ci accorderemo noi liberali con i socialdemocratici. Forse anche i verdi sono interessati”.
L’elezione del presidente della Commissione avviene col sistema del Spitzenkandidat, ossia il “candidato di punta” o “capolista”: oltre a Vestager, tra i nomi più papabili in lizza ci sono Manfred Weber, tedesco, per il PPE, e l’olandese Frans Timmermans per i socialdemocratici.