(Teleborsa) – Italia al voto. Si sono aperti alle 07:00 di questa mattina domenica 26 maggio 2019 i seggi per le elezioni europee in Italia che si chiuderanno alle 23:00. Sono quasi 51 milioni gli italiani chiamati a scegliere i 76 deputati nazionali (73 più i 3 che entreranno in carica dopo Brexit) del nuovo Parlamento Ue e per rinnovare sindaci e consigli comunali di oltre 3.800 comuni e per le regionali in Piemonte. Si vota anche in altri 21 Stati dell’Unione (gli altri hanno già votato fra giovedì e sabato) e lo scrutinio inizierà contemporaneamente in tutti i paesi a partire dalle 23:00, quando tutti avranno concluso le operazioni di voto. Per una panoramica dei risultati, che includa almeno 20 paesi, bisognerà aspettare circa l’1 di notte, mentre gli esisti definitivi si conosceranno nella giornata del 27 maggio.
Solo Olanda e Irlanda hanno già diffuso gli exit poll. Nei Paesi Bassi, il Partito laburista di Frans Timmermans (PvdA), contro ogni previsione, si è piazzato al primo posto, mentre in Irlanda ci sarebbe un testa a testa tra i partiti europeisti Finn Gael, del premier Leo Varadkar, e Fianna Fail di Michael Martin (entrambi attorno al 23%) e un boom dei Verdi, passati dall’1,6 al 9 per cento.
Un appuntamento cruciale per il destino dell’Europa e il primo banco di prova per il governo gialloverde dopo una dura campagna elettorale durata mesi fatta a colpi di accuse, litigi e continue apparizioni sui social anche fino alla vigilia del voto, giornata di silenzio elettorale. Inevitabilmente anche i verdetti delle amministrative avranno un peso sui due partiti azionisti della maggioranza, nonché sul futuro delle opposizioni fra il debutto del Pd di Zingaretti e la soglia psicologia del 10% per Forza Italia di Silvio Berlusconi, i rischi per Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e la rincorsa al 4% per Emma Bonino.
Test chiave, quindi, per quasi tutte le forze politiche: la partita si vince o si perde per un paio di punti. La Lega deve centrare l’obiettivo del 30% se vuole rompere con gli alleati o imporgli i propri piani. Per i grillini l’obiettivo è tenere l’asticella sopra l’esito delle scorse Europee: un modo per non avere un divario troppo alto dalla Lega e garantire in questo modo la tenuta del governo. A rischio la stessa leadership del capo politico del Movimento, Luigi Di Maio. Per il Pd di Zingaretti, che gioca per il secondo posto con il M5S, rappresenta l’esordio elettorale e punta a superare la quota del 20%, anche se gli ultimissimi sondaggi lo vedono inchiodato al 19 per cento. C’è poi Fdi di Giorgia Meloni accreditato al 5% e quindi in bilico, con il rischio di restare fuori dal Parlamento europeo per via della soglia di sbarramento. La partita è, quindi, ancora aperta e il futuro di questi partiti è appeso a quei cinque-sette milioni di indecisi che, solo quando entreranno nel seggio, decideranno dove mettere la croce.
Match non meno determinante per il futuro della Ue: si tratta delle elezioni più importanti per l’Unione dalla sua fondazione e le prime dopo la Brexit. Oltre 400 milioni di cittadini europei eleggeranno 751 deputati che dopo l’uscita della Gran Bretagna diventeranno 705. Un appuntamento cruciale in cui le forze tradizionali di centrodestra e centrosinistra devono fronteggiare l’avanzata di sovranisti, populisti ed euroscettici. Si assisterà a un vero e proprio derby politico-economico fra due concezioni della Ue: federalisti contro sovranisti. Alcuni dei possibili scenari per il dopo voto nella Ue vanno dalla creazione di un blocco dei sovranisti guidato dalla Lega, all’ipotetica spaccatura del Ppe, dalla formazione del polo liberal-centrista di Macron, alla ricollocazione dei pentastellati.
In Italia sono cinque le circoscrizioni elettorali: Italia nord-occidentale (20 seggi), Italia nord-orientale (15), Italia centrale (15), Italia meridionale (18), Italia insulare (8). Per votare bisognare aver compiuto 18 anni e portare con sé al seggio la tessera elettorale e un documento d’identità valido. Il sistema elettorale delle Europee è un proporzionale puro con uno sbarramento al 4 per cento: le liste che non raggiungeranno questa soglia resteranno escluse. Il voto si esprime tracciando una X sul simbolo della lista. E’ possibile, ma non obbligatorio, indicare fino a tre preferenze con il vincolo dell’alternanza di genere, pena l’annullamento.
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