(Teleborsa) – Sono 585 i Comuni italiani con meno di 5 mila abitanti nei quali le BCC, attraverso 642 sportelli, sono oggi l’unica presenza bancaria. Il dato emerge da una indagine di Federcasse relativa alla distribuzione territoriale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali. In particolare, oggi operano in Italia 265 BCC, con 4.233 sportelli. Nel complesso, le BCC sono presenti in 2.642 Comuni ed in 101 Province.
Il dato della distribuzione territoriale delle BCC – e della loro presenza laddove non si ritiene conveniente aprire o tenere in vita uno sportello bancario – conferma l’attitudine delle banche cooperative e mutualistiche, espressione attraverso i soci (oggi circa 1 milione e 300 mila) delle comunità di riferimento, a presidiare i loro territori. Contrastando il fenomeno del depauperamento dei piccoli centri, soprattutto nelle aree interne del Paese. Contribuendo alla loro sopravvivenza e alla coesione sociale; rendendoli attrattivi, aiutando a contrastare il declino demografico e creando occasioni di lavoro; sostenendo le famiglie e le imprese locali.
Questa specificità riconosciuta ha trovato anche un concreto riferimento nell’art. 122 del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del Credito Cooperativo sottoscritto tra Federcasse e le organizzazioni sindacali lo scorso gennaio. L’articolo, difatti, prevede un orario di apertura degli sportelli flessibile e adattabile alle necessità delle aree territoriali montane o rurali di riferimento che si trovino distanti dai principali centri di offerta di servizi, in una logica di presidio dello stesso territorio.
Federcasse ricorda inoltre che l’attitudine delle BCC a sostenere le economie locali si evidenzia anche attraverso il cosiddetto indicatore di “economia geo-circolare”. Per ogni 100 euro di risparmio raccolto nel territorio, le BCC ne impiegano in media 92. Di questi, almeno il 95% (ovvero 87 euro) diventa credito all’economia reale che ha sede e che opera in quello stesso territorio.
Il tema del contrasto allo spopolamento delle zone interne e montane era stato anche ripreso dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel corso del suo intervento alla Assemblea del centenario della Confederazione Cooperative Italiane, lo scorso 14 maggio. In quella occasione il Capo dello Stato aveva ribadito l’efficacia della cooperazione nel garantire la “sopravvivenza” di tanti borghi appenninici o alpini. “Un contributo decisivo all’equilibrio del nostro Paese”, disse il Presidente.