(Teleborsa) – Entrata a gamba tesa dell‘Autorità per le Comunicazioni contro le parole di odio che si moltiplicano sempre di più in tv, sui social, in radio, sulla stampa. Approvato un regolamento, a firma di Antonio Nicita che impone agli editori, a tutte le trasmissioni – anche di intrattenimento – e ai social di evitare o cancellare “espressioni di odio” che incoraggino alla violenza e all’intolleranza.
Parole che – spiega ancora l’Autorità – prendono di mira bersagli specifici e solitamente deboli come ad esempio donne, gli omosessuali, i meridionali, gli immigrati, i rom, le persone di colore, i musulmani, creando un clima diffuso di ostilità.
Per questo, l’Autorità ha deciso di istituire un sistema di monitoraggio che segnali qualsiasi oltraggio alla dignità personale e ai diritti dell’individuo, specialmente se l’affronto è indirizzato ad un minore o comunque ad una persona vulnerabile. Interverrà anche a seguito di denunce da parte di associazioni e organizzazioni.
Le piattaforme di contenuti audiovisivi, come ad esempio YouTube, dovranno attivarsi contro i commenti che diffondono odio, mentre ad editori televisivi come la Rai sarà richiesto un ulteriore sforzo nel promuovere la diffusione di parole di inclusione e coesione sociale.