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Intesa Sanpaolo, primi cenni positivi dalla manifattura

(Teleborsa) – I primi dati disponibili per il 2019, dopo il rallentamento di fine 2018 del settore manifatturiero, appaiono confortanti anche se il contesto operativo resta incerto e denso di rischi, legati sia allo scenario internazionale che interno. Queste le riflessioni evidenziate nel Rapporto analisi dei settori industriali elaborato da .

Dopo l’incremento dell’1,4% segnato dal settore manifatturiero nell’anno addietro, l’analisi effettuata dal primo istituto bancario italiano prevede “solo un’accelerazione dell’attività per la seconda parte dell’anno che consentirà al fatturato manifatturiero di stabilizzarsi sul livello raggiunto nel 2018, evitando una frenata più marcata”.

Nel 2019 a soffrire maggiormente del clima di incertezza sarà il settore delle filiere legate al ciclo degli investimenti in macchinari e mezzi di trasporto e quindi autoveicoli e moto, meccanica, metallurgia e prodotti in metallo.

Secondo le riflessioni di Intesa Sanpaolo il manifatturiero italiano ritroverà “un ritmo espansivo già a partire dal 2020, anche se la crescita del fatturato a prezzi costanti si fermerà sotto l’1% e sarà alimentata soprattutto dalla domanda interna, attraverso il canale degli investimenti. Al contempo i tassi di crescita degli investimenti si intensificheranno nel triennio 2021-23, trainati dalle sfide imposte dalla trasformazione tecnologica cui si aggiungerà un maggior traino delle esportazioni, sull’onda di una ripresa della domanda mondiale”.

La meccanica, prosegue lo studio, si presenterà come uno dei principali protagonisti dell’espansione dei livelli di attività del manifatturiero italiano, con una crescita media annua del fatturato a prezzi costanti attorno all’1,7%, valori tra i più dinamici del quadro 2020-23, grazie ad un connubio positivo di domanda estera ed interna.

Si assisterà ad un ritorno alla crescita del settore autoveicoli e moto, con un incremento del 2,5% in media d’anno, nel 2020- 23, che già nel 2020 potrà riposizionarsi sui livelli del 2018, dopo due anni di contrazione dei volumi di attività. Infine dall’analisi dei bilanci 2017, si palesa che l’industria italiana “poggia su basi più solide per affrontare questo scenario di incertezza considerando che la redditività della gestione caratteristica (misurata dal Roi) è tornata su livelli vicini a quelli pre-crisi attestandosi su un livello medio dell’8,5%”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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