(Teleborsa) – chiude il primo trimestre dell’anno con un calo del giro d’affari ma con un utile che si stabilizza a 39,6 milioni.
Il colosso televisivo, guidato dall’Amministratore Delegato Piersilvio Berlusconi si colloca in notevole crescita rispetto allo stesso periodo del 2018, dove l’utile si registrava a 3,5 milioni. Tuttavia in Italia il gruppo ha registrato 492 milioni di ricavi rispetto ai 609 milioni dello stesso periodo. Mentre in Spagna i ricavi ammontano a 226 milioni rispetto ai 229 milioni del 2018.
“I ricavi avvertono in entrambi i Paesi – spiega Mediaset – il rallentamento del mercato pubblicitario: in Italia, dove il dato non è comparabile in termini omogenei con quello del pari periodo 2018, in quanto nel 2019 l’offerta pubblicitaria non ha compreso eventi rilevanti come il grande calcio free e pay della Serie A e della Champions League, i ricavi pubblicitari televisivi lordi sono pari a 483 milioni rispetto ai 505 milioni dei primi tre mesi 2018”.
Oltre al rallentamento del mercato pubblicitario il gruppo avverte anche una diminuzione dei costi a 480,3 milioni di euro rispetto ai 644,6 del 2018 (-25,5%). Il dato è il risultato per effetto della cessazione degli onerosi contratti calcio pay ancora attivi invece nella prima parte del vecchio esercizio. I costi operativi complessivi consolidati (costi del personale, costi per acquisti, servizi e altri oneri, ammortamenti e svalutazioni di diritti e di altre immobilizzazioni) ammontano a 639 milioni rispetto agli 810 milioni del primo trimestre 2018.
Per il secondo trimestre dell’anno l’azienda si esprime: “i risultati economico-finanziari continueranno a beneficiare degli impatti del processo di “digital trasformation” delle attività pay italiane, con un rafforzamento del trend di crescita dei margini economici e della generazione di cassa del gruppo rispetto al 2018″.