(Teleborsa) – Grande industria e PMI d’accordo: Dl Crescita positivo ma limitato. E’ quanto emerso dalle audizioni di Confindustria e Rete Imprese Italia, quest’ultima associazione rappresentativa del tessuto di piccole e medie imprese italiane e dell’artigianato.
“Il Decreto Crescita contiene norme eterogenee, alcune positive e altre di segno opposto. In generale non colgono appieno l’esigenza delle imprese di un piano organico di misure e riforme finalizzato al rilancio dello sviluppo economico”, afferma Rete Imprtese Italia, intervenuta oggi con una delegazione guidata da Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato, all’audizione sul Decreto Crescita presso le Commissioni riunite Bilancio e Finanze di Camera e Senato.
Tra le misure certamente positive indicate dall’associazione c’è la riattivazione del sostegno agli investimenti in beni strumentali, attraverso la riproposizione del super ammortamento,la semplificazione operativa e il potenziamento della Legge Sabatini.
In materia fiscale, Rete Imprese Italia apprezza l’innalzamento progressivo della deducibilità dell’IMU sugli immobili strumentali, ma sollecita coerenza nella semplificazione di adempimenti e oneri a carico delle imprese con l’eliminazione degli obblighi comunicativi, dopo che dal 1° gennaio è in vigore l’obbligo della fatturazione elettronica. Non ci sono più ragioni per tenere in piedi split payment e reverse charge, e si chiede la riduzione dall’8 al 4% della ritenuta sui bonifici relativi a spese che conferiscono detrazioni fiscali, l’applicazione alle imprese personali in contabilità semplificata della revisione della mini-Ires, la modifica delle modalità di determinazione del reddito per i soggetti forfetari secondo le regole previste per chi opera in contabilità semplificata, la proroga la 1° gennaio 2020 dell’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi per i soggetti con volume d’affari superiore a 400mila euro”.
Critico il giudizio sulla norma che trasforma in sconto gli incentivi per l’efficienza energetica che, come formulata, escluderebbe dal mercato le piccole imprese.
Rete Imprese Italia sollecita poi modifiche alle misure di agevolazione per l’economia circolare, l’innovazione e la trasformazione digitale affinché siano effettivamente fruibili dalle micro e piccole imprese di tutti i settori. In proposito, chiede anche un adeguato rifinanziamento dei voucher per la realizzazione di interventi di digitalizzazione delle micro e piccole imprese al fine di soddisfare il fabbisogno emerso nella prima fase di attuazione dell’incentivo.