(Teleborsa) – Metro 5, società partecipata del Gruppo FS Italiane, ha concluso il processo di rinegoziazione del debito con un margine inferiore di oltre il 40% rispetto a quello applicabile in precedenza. Le migliori condizioni ai applicano ai quasi 500 milioni di euro di debito finanziario (scadenza 2035) concessi da un pool di banche quattro anni fa, nell’aprile 2015.
I vantaggi derivanti dalla rinegoziazione sono stati condivisi e ripartiti tra Metro 5 e il Comune di Milano. Quest’ultimo si è visto ridotto il Canone di Disponibilità per oltre 1 milione di euro all’anno e circa 40 milioni di euro fino al termine della concessione nel 2041.
Il processo di rinegoziazione del debito è iniziato nella prima metà del 2018, dopo l’ingresso di Ferrovie dello Stato Italiane nell’azionariato di Metro 5 con il 36,7% (giugno 2017) ed è stato portato a termine grazie al forte e rinnovato interesse dei finanziatori al progetto e nonostante le tensioni sul rendimento dei titoli di Stato italiani, registrate all’inizio del percorso di rinegoziazione.
Il debito era in capo per quasi il 70% a nove primarie banche nazionali e internazionali (BNP Paribas, IMI, Monte dei Paschi di Siena, Société Générale e Unicredit che hanno agito in qualità di Working MLA oltre a BBVA, Credit Agricole, Natixis e UBI), a Cassa Depositi e Prestiti e, per la parte restante, a investitori istituzionali sottoscrittori di titoli obbligazionari.
L’azione combinata di un progetto infrastrutturale in Public Private Partnership (PPP) funzionale, efficiente e dalle buone performance, insieme allo standing dei soci di Metro 5, ha creato le condizioni affinché la finanza di progetto potesse creare valore per tutte le parti coinvolte.
Metro 5 è stata affiancata, nell’operazione di rinegoziazione, dallo studio legale DLA PIPER e dal consulente finanziario Arcus. Le parti finanziarie sono stati assistite dallo studio legale Bonelli Erede.