(Teleborsa) – chiude il 1° trimestre con un utile netto pari a 1,05 miliardi di euro, in aumento rispetto agli 1,038 miliardi del quarto trimestre 2018 ma in calo del 16% rispetto agli 1,252 miliardi del primo trimestre 2018. Il dato si attesta sopra le attese degli analisti che indicavano un utile di 900 milioni circa.
Il risultato corrente lordo è pari a 1,792 miliardi di euro, rispetto a 1,370 miliardi del quarto trimestre 2018 ed a 1.969 miliardi del primo trimestre 2018. Il risultato della gestione operativa ammonta a 2,185 miliardi di euro, in crescita del 33,5% rispetto a 1,637 miliardi del quarto trimestre 2018 e in diminuzione del 12,7% rispetto ai 2,504 miliardi del primo trimestre 2018.
Il conto economico consolidato del primo trimestre registra proventi operativi netti pari a 4,389 miliardi di euro, in aumento del 4,6% rispetto ai 4,196 miliardi del quarto trimestre 2018 e in diminuzione dell’ 8,8% rispetto ai 4,813 miliardi del primo trimestre 2018. Gli interessi netti pari a 1,756 miliardi di euro sono in aumento dell’1,2% rispetto a 1,736 miliardi del quarto trimestre 2018 e in diminuzione del 5,2% rispetto a 1,853 miliardi del primo trimestre 2018. Le commissioni nette sono pari a 1,886 miliardi di euro, in diminuzione del 7% rispetto ai 2,029 miliardi del quarto trimestre 2018.
Progressiva riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di circa un miliardo di euro nel primo trimestre 2019, di circa 30 miliardi dal settembre 2015 (di circa 19 miliardi escludendo la cessione dei crediti in sofferenza a Intrum perfezionata nel quarto trimestre del 2018) e di circa 17 miliardi dal dicembre 2017 (di circa 6 miliardi escludendo l’operazione Intrum) realizzando nei primi 15 mesi del Piano di Impresa 2018-2021, pari al 64% dell’obiettivo di riduzione previsto per l’intero quadriennio. Lo stock di crediti deteriorati scende a marzo 2019, rispetto a dicembre 2018, del 2,6% al lordo delle rettifiche di valore e dell’ 1,8% al netto, mentre l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a marzo 2019 è pari all’8,5% al lordo delle rettifiche di valore e al 4,1% al netto.
Patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 marzo 2019, tenendo conto di 840 milioni di euro di dividendi maturati nel trimestre, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime è risultato pari al 13,5%, livello top tra le maggiori banche europee, e il Common Equity Tier 1 ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2019 al 13,1%, rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2019 pari rispettivamente al 9,34% e all’8,96%.
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