(Teleborsa) – sarebbe pronta a cedere fino al 15% di . L’indiscrezione riportata da Il Sole 24 Ore vede la banca guidata da Jean Pierre Mustier intenzionata a mettere sul mercato una quota compresa tra il 10% e il 15% della banca multicanale “per l’incasso potenziale che verrebbe generato”.
L’operazione potrebbe essere discussa durante il Consiglio di Amministrazione in calendario domani 8 maggio 2019. Con il titolo che viaggia attorno a quota 11 euro, Unicredit si troverebbe a “monetizzare un’importante plusvalenza e puntellare il capitale in maniera significativa”.
Intanto in una nota diffusa stamane, UniCredit e FinecoBank fanno sapere di aver posto le basi per la piena indipendenza di FinecoBank. I rispettivi Consigli di Amministrazione hanno approvato una serie di azioni e procedure che dovranno essere realizzate da UniCredit e Fineco, al fine di assicurare a Fineco di poter operare come società pienamente indipendente dal punto di vista regolamentare, di liquidità ed operativo, anche nel caso di potenziale futura uscita dal Gruppo UniCredit.
Alla data odierna, Fineco beneficia di limitate sinergie con il resto del Gruppo UniCredit, spiega il comunicato congiunto. In caso di completa indipendenza, Fineco sarebbe in grado di concentrarsi pienamente sul proprio sviluppo strategico e sulle proprie prospettive di crescita autonoma. Ciò non avrebbe implicazioni sul modello di business di Fineco né sui clienti e, inoltre, non comporterebbe nessun impatto significativo sul suo solido profilo di capitale e liquidità, né sulla sua redditività.
Tali azioni concordate consentirebbero a UniCredit di cogliere qualsiasi opportunità di mercato, anche nel breve termine, in relazione alla sua quota in Fineco; a tale riguardo, UniCredit e Fineco hanno stipulato un accordo quadro che prevede, tra l’altro, le seguenti azioni:
– Concessione da parte di UniCredit di una garanzia finanziaria (“collateral”) a favore di Fineco al fine di neutralizzare l’esposizione al rischio di credito di Fineco nei confronti di UniCredit;
– UniCredit e Fineco mantengono in vigore l’attuale contratto di licenza del marchio.
Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit si è inoltre impegnato, in caso di eventuale futura uscita di Fineco dal Gruppo UniCredit, a rinunciare a qualsiasi diritto amministrativo – relativo all’eventuale quota residua detenuta in Fineco – a nominare o revocare il Consiglio di Amministrazione di Fineco ovvero inerente ad altre materie di competenza dell’assemblea ordinaria degli azionisti, ivi inclusa l’approvazione del bilancio annuale di Fineco. Inoltre, UniCredit si asterrà dal sottoscrivere qualsiasi tipo di accordo volto a perseguire gli stessi obiettivi. Per completezza, alla data della presente comunicazione, non sono in essere accordi di questo tipo, che riguardino Fineco o le azioni di Fineco.
Gli accordi prevedono, inoltre, delle previsioni standard di cambio di controllo a seguito dell’acquisizione del controllo di Fineco da parte di determinati concorrenti italiani ed europei.
Impatti attesi su Fineco. A seguito dell’eventuale attuazione delle sopra menzionale disposizioni transitorie, non sono previsti impatti significativi sulla redditività né sui coefficienti di adeguatezza patrimoniale di Fineco. Il Leverage Ratio sarà vicino al 3 per cento su base pro forma nel caso di uscita dal perimetro del Gruppo UniCredit e potrà essere ulteriormente rafforzato al di sopra del 3 per cento, attraverso la possibile emissione, nei mesi successivi, di titoli qualificabili come capitale aggiuntivo di classe 1 ai sensi del CRD IV per un
importo fino a 200 milioni di euro (gli “Strumenti AT1”). Non ci si aspetta che i relativi costi abbiano un impatto significativo sul capitale di Fineco.
(Foto: © ricochet64/123RF)