(Teleborsa) – Si allunga la lista delle aggressioni ai docenti: lo scorso anno scolastico è stato calcolato che ogni quattro giorni si era consumato un caso di violenza, a opera di genitori o studenti bulli. Pure nell’anno in corso, il numero di denunce non è stato da meno. Anche se manca un riscontro numerico, si può senza dubbio asserire che i casi diventati pubblici sono in aumento e la cadenza è purtroppo pressoché regolare.
A fronte di questa situazione il partito del Carroccio ha deciso di presentare in Commissione Cultura della Camera, una proposta di legge, a prima firma del deputato Rossano Sasso, perché vengano “fortemente inasprite le pene per chiunque usi violenze fisiche e verbali nei confronti degli insegnanti durante l’esercizio delle proprie funzioni”.
Marcello Pacifico, Presidente nazionale Anief, ritiene che “si sia ormai superata la soglia della tolleranza. Ma non è il caso di rendere le norme più severe. Gli strumenti legislativi per agire da subito già esistono. E anche i giudici sembrano avere le idee chiare: per la Cassazione, infatti, un insegnante della scuola statale riveste il ruolo di pubblico ufficiale. Dunque usare violenza nei suoi confronti, mandandolo all’ospedale, è un atto grave e che merita di essere denunciato alla polizia giudiziaria, la quale provvederà, di volta in volta, a verificare come si sono svolti i fatti e, qualora fosse accertato l’intento dei genitori di colpire l’insegnante, di procedere con l’iter giudiziario di carattere penale”.