(Teleborsa) – La delegazione cinese si sta preparando per andare negli Usa per il nuovo round negoziale sul commercio del prossimo 8 maggio. A smentire il cambiamento di programma annunciato dal Wall Street Journal è stato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang.
Rompendo il silenzio seguito all’inattesa minaccia di aumento dei dazi al 25% sull’import di 200 miliardi di dollari «made in China» annunciata ieri da Donald Trump, Geng ha affermato che la Cina “ancora spera” di poter lavorare con gli Stati Uniti per “trovare una soluzione a metà strada” e raggiungere “un accordo che sia una vittoria per tutti”. “Riguardo al prossimo round di colloqui economici e commerciali – ha aggiunto il portavoce – stiamo ancora raccogliendo informazioni sulla situazione”. “Posso dirvi – hai concluso – che il team cinese si sta preparando ad andare negli Usa per i negoziati”. Le dichiarazioni del portavoce arrivano dopo che, a seguito del tweet sui dazi di Trump ed i timori di un possibile annullamento del round negoziale, sono crollate le borse cinesi, con l’indice Shanghai Composite che ha perso il 5,58%.
Tremano i mercati Ue – “L’accelerazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sui dazi alla Cina fa tremare anche l’Unione Europea dopo l’avvio ufficiale della procedura per mettere i dazi anche sui prodotti europei per un importo complessivo di 11 miliardi di dollari”. Ad esprimere preoccupazione è la Coldiretti che, commentando le nuove minacce Usa a Pechino, ricorda l’avvio, a partire da oggi, dell’indagine da parte del Dipartimento del Commercio Usa (USTR) sulla proposta di imporre dazi pure sulle importazioni per una lunga lista di prodotti provenienti da Paesi comunitari.
“La procedura – spiega Coldiretti – si concluderà il 28 maggio e prevede l’audizione pubblica delle parti interessate e il successivo invio di considerazioni scritte sulle misure proposte dall’Amministrazione in risposta agli aiuti europei all’Airbus che danneggiano la Boeing. La black list dei prodotti europei da colpire con dazi – continua Coldiretti – comprende anche importanti prodotti agricoli e alimentari di interesse nazionale come i vini tra i quali il Prosecco ed il Marsala, formaggi, ma anche l’olio di oliva, gli agrumi, l’uva, le marmellate, i succhi di frutta, l’acqua e i superalcolici. Una scure che, secondo l’analisi di Coldiretti, si abbatte sul principale mercato di sbocco dei prodotti agroalimentari Made in Italy fuori dai confini comunitari dove nel 2018 si è registrato il record per un valore di 4,2 miliardi (+2%)”.