(Teleborsa) – Il mercato degli smartphone in stallo, ma cresce lo smartwatch, dispositivo fino a poco tempo fa considerato di nicchia. Ovvero l’orologio intelligente che punta sempre di più a sostituire il telefono e che ha notevolmente potenziato le “funzioni salute”. Nel primo trimestre del 2019 le ordinazioni di questi dispositivi sono cresciute del 48% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Domina Apple Watch. Seguono nell’ordine Samsung e Huawei.
Per il futuro, gli analisti prevedono poi che la battaglia degli schermi flessibili in corso nel settore degli smartphone si sposti anche in questo campo. Ma anche che gli smartwatch diventino sempre più “centraline di controllo” per decine di attività sulla salute.
Secondo i dati di Counterpoint, una delle società più accreditate nel panorama dei report statistici in relazione ai prodotti tecnologici, Apple dispone oggi il 35,8% del mercato, in pratica un orologio su tre venduto è dell’industria della Mela. Una fetta conquistata grazie al miglioramento delle funzioni salute, compreso l’elettrocardiogramma disponibile anche in Italia. Alle spalle dell’azienda di Cupertino però qualcosa si muove. Samsung è salito al secondo posto come maggior distributore di smartwatch raggiungendo una quota di mercato dell’11,1% (contro il 7,2% dell’anno precedente) grazie alla serie Galaxy Watch; mentre Fitbit sale dal 3,7 al 5,5%. Sebbene i numeri siano ancora piccoli, si fa notare anche Huawei, che raggiunge una quota di mercato del 2,8% grazie al suo ultimo Watch GT.
Sotto la quota di mercato del 5% si aggregano molti altri piccoli produttori (Amazfit, Imoo, Fossil e Garmin). E non passa inosservato il Nubia Alpha, primo dispositivo da polso con schermo flessibile, presentato all’ultimo Mobile World Congress di Barcellona. L’innovazione dei dispositivi indomabili, esattamente come per gli smartphone, passa appunto dunque anche dai display flessibili. E si spera pure dal miglioramento della batteria e, soprattutto, dei prezzi.
“Il mercato degli smartwatch è destinato ad una crescita sostenuta nel futuro in coerenza con il trend che vede crescere in tutti i paesi sviluppati l’attenzione per sport, fitness e stili di vita salutistici – ha spiegato Andrea Rangone, CEO di Digital360 e fondatore degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – e in una prospettiva di progressiva evoluzione delle tecnologie si deve immaginare un ampliamento delle funzioni dello smartwatch ben oltre quelle attuali nella direzione di possedere una vera e propria centralina di controllo al polso, che integri decine di attività”.
“E a livello di sistema – ha aggiunto il CEO Rangone – l’utilizzo di Big Data e intelligenza artificiale aprono scenari rivoluzionari: la disponibilità di dati di milioni di utenti offrirà la possibilità di fruire di raccomandazioni personali per allenamento, previsioni globali sulla salute, verifica di anomalie mediche con analisi di grandi numeri e potrà persino offrire polizze assicurative personalizzate sulla base dell’utilizzo”.