(Teleborsa) – Dopo anni di scarsa attenzione, il settore immobiliare inizia a riconoscere la valenza strategica dell’efficienza energetica. Dall’analisi sul monitoraggio delle dinamiche del mercato immobiliare in funzione delle caratteristiche energetiche degli edifici, frutto della collaborazione tra l’ENEA, l’Istituto per la Competitività (I-Com) e la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (FIAIP), presentato oggi a Roma, emerge un miglioramento del quadro generale del mercato. Nonostante l’importante peso che hanno gli immobili di classe G, la percentuale di immobili ricadenti nella classe energetica più scadente varia tra il 37% delle villette al 46% delle ville unifamiliari. Lo stesso dato, per il 2017, era compreso tra il 54% e il 67%.
Il miglioramento della situazione è testimoniato dalla diminuzione della percentuale di immobili compravenduti appartenenti alle ultime quattro classi energetiche (D-G) rispetto all’anno precedente. Infatti, per il 2018, tale valore è pari a circa l’80%, a fronte di un valore superiore al 90% per il 2017.
Cresce ulteriormente rispetto al 2017 il dato degli immobili di pregio compravenduti e ricadenti nelle prime tre classi energetiche (A+ A e B) che passa del 22% al 28%.
Anche la distribuzione per classe energetica rispetto all’ubicazione dell’immobile presenta dinamiche interessanti. Tale percentuale migliora per tutti i segmenti analizzati, ad eccezione degli immobili ubicati nelle zone centrali (10% circa). Ciò non sorprende vista la complessità di eseguire interventi strutturali sul sistema edificio-impianto in immobili spesso molto datati e ubicati nei centri storici.
Cruciale, al fine di cogliere alcune importanti dinamiche del mercato immobiliare relativamente alla qualità energetica di un edificio, è l’analisi della distribuzione percentuale delle classi energetiche degli edifici oggetto di transazione immobiliare nell’anno di riferimento, in funzione dello stato di conservazione dell’immobile In questo caso i dati presentano elementi di forte discontinuità rispetto ai trend evidenziati gli scorsi anni. La prima e più evidente variazione è relativa agli immobili nuovi. La percentuale di immobili di elevata qualità energetica (A+, A e B) rappresenta il 77% degli immobili di nuova costruzione venduti nel 2018, continuando il trend di crescita evidenziato negli anni precedenti ed interrotto solo dal dato del 2017.
Relativamente stabile, invece, la situazione per gli immobili in buone condizioni e da ristrutturare, per cui la percentuale di edifici nelle prime tre classi energetiche rappresenta rispettivamente il 11% e il 5% del totale. Positivi anche i segnali che vengono dal segmento degli edifici ristrutturati per i quali si è passati dal 10% del 2017 al 22% del 2018 nelle percentuali di edifici appartenenti alle classi energetiche più performanti (A+, A e B).