(Teleborsa) – Alitalia è argomento caldo per il Governo, a poco più di 24 ore dalla scadenza del termine del 30 aprile fissato per la presentazione dell’offerta vincolante che serve ad avviare il nuovo programma industriale. La situazione è nota: FS, che guida la cordata, è pronta a mettere sul tavolo il 30%, Delta Airlines si è detta disposta a salire al 15%, quota equivalente a ciò che ha riservato per sé il Mef.
Il restante 40% va ascritto necessariamente a un solido partner industriale insieme a una partecipazione strategica di un secondo operatore. I riferimenti logici sono ad Atlantia, dalla cui disponibilità dipende a questo punto il prosieguo dell’operazione, e alla possibilità dell’ingresso di China Eastern con una quota seppure minima.
Appare sensato che il premier Conte, nella sua missione in Cina, abbia parlato anche di questo argomento. Ma sulla base dei tempi ristretti, l’ipotesi più probabile è che i vertici di Atlantia si convincano della bontà dell’operazione e FS sostenga le loro buone intenzioni stabilendo una partecipazione paritaria dei due gruppi al 35%.
Sta di fatto che i tre commissari di Alitalia hanno fatto intendere che la proroga della scadenza del 30 aprile, a questo punto inevitabile, potrà essere avallata solo in presenza di una chiara lettera di intenti da parte delle società interessate. E il tempo concesso non potrà essere superiore alle due settimane, per evitare di confliggere con le consultazioni elettorali europee.