(Teleborsa) – Pubblicata a mercati chiusi, ieri sera, delude la relazione trimestrale sugli utili di il colosso statunitense dei microprocessori e chip tecnologici. I primi risultati per l’azienda, dopo la nomina di Bob Swan come Amministratore Delegato permanente, riportano un profitto per azione a 0,89 dollari contro gli 0,87 dollari previsti dagli analisti.
La compagnia ha registrato un fatturato di 16,06 miliardi di dollari, in aumento se confrontati con i 16,02 miliardi precedenti, ma utili annui in calo dell’11% a 3,97 miliardi di dollari.
Ma non è tutto perché il taglio delle stime ha dato il colpo di grazia a questi valori alquanto altalenanti. Intel infatti rende note anche le previsioni per l’anno in corso, con ricavi attesi per 69 miliardi di dollari, peggiori rispetto alle stime che ne vedevano il valore portarsi a 71,05 miliardi e rispetto alle entrate del 2018 che avevano registrato 70,8 miliardi di dollari a chiusura.
A commentare l’andamento previsto lo stesso CEO del Gruppo il quale ha ammesso: “Guardando avanti, abbiamo una visione più cauta per l’anno anche se ci aspettiamo che le condizioni di mercato migliorino nella seconda metà del 2019″. In particolar modo, Intel stima utili per azione di 4,14 dollari e ricavi a 69 miliardi entrambi rivisti al ribasso rispetto ai preliminari a 4,14 dollari e a 69 miliardi.
Al momento il titolo viaggia in profondo rosso a Wall Street, con un calo del 9,88% a 51,92 dollari.