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Legittima difesa è legge. Presidente Mattarella precisa: “Non attenua ruolo Stato”

(Teleborsa) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge sulla legittima difesa ed ha contestualmente inviato una lettera ai Presidenti del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, in cui fa dei rilievi alla normativa che modifica quando disposto dal codice penale in materia.

Il provvedimento si propone di ampliare il regime di non punibilità a favore di chi reagisce legittimamente a un’offesa ingiusta, realizzata all’interno del domicilio e dei luoghi ad esso assimilati, il cui fondamento costituzionale è rappresentato dall’esistenza di una condizione di necessità.

Il Capo dello Stato sottolinea però che la legge “non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l’azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia”.

“L’art.2 della legge, modificando l’art.55 del codice penale – scrive Mattarella – attribuisce rilievo decisivo allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto: è evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta”.

Ma il Presidente obietta che “l’articolo 3 della legge in esame subordina al risarcimento del danno la possibilità di concedere la sospensione condizionale della pena, nel caso di condanna per furto in appartamento o per furto con strappo ma che lo stesso non è previsto per il delitto di rapina. Un trattamento differenziato tra i due reati non è ragionevole poiché – come indicato dalla Corte costituzionale, nella sentenza n. 125 del 2016 – gli indici di pericolosità che possono ravvisarsi nel furto con strappo si rinvengono, incrementati, anche nella rapina”.

Soddisfatto il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale afferma “ascolto con interesse estremo i rilievi del capo dello Stato, ma la legittima difesa è legge dello Stato e i rapinatori da oggi sanno che se entrano in una casa, un italiano può difendersi senza rischiare di passar anni davanti a un tribunale in Italia”.

Sostegno dall’ANM – Associazione nazionale magistrati, che conferma la “piena adesione a quanto segnalato da Mattarella” e replica che “se emergeranno dubbi di costituzionalità, saranno sottoposti al vaglio della Corte Costituzionale”.

Contrariato il giudizio dell’UNPI – Unione delle Camere penali, secondo cui la riforma della legittima difesa “vanifica l’intero impianto normativo e ne dimostra la vuota natura propagandistica”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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