(Teleborsa) – Sembra non farsi abbattere delle incertezze provocate dallo scontro commerciale con gli Stati Uniti l’economia della Cina che, secondo i dati pubblicati dal Bureau di Pechino, ha comunque registrato in questo periodo di tensioni unPil tendenziale nel primo trimestre al 6,4%. Il dato, oltre ad essere in linea con quello evidenziato nel trimestre pretendete che va da ottobre a dicembre e chiude il 2018, è risultato anche al di sopra delle aspettative che lo attendevano al 6,3%.
Su base congiunturale, la crescita e’ stata dell’1,4%, in leggero calo rispetto all’1,5% del trimestre precedente.
L’obiettivo di crescita prefissato per il 2019 il mese scorso dal primo ministro cinese Li Kequiang si focalizza all’interno di un range tra il 6% e il 6,5% ed il valore pubblicato in queste ore rientra pienamente nei parametri. Nonostante questo sia un dettaglio positivo, tale percentuale rimane tra i minimi storici da quanto la Cina, negli anni novanta, ha cominciato la pubblicazione regolare dei suoi dati economici trimestrali.
Sicuramente tra i fattori che ne frenano lo sviluppo emerge il conflitto con la superpotenza a stelle e strisce sul tema dei dazi che dovrebbe concludersi nelle prossime settimane. A pesare anche il più generale indebolimento della domanda interna ed esterna che ha colpito il Paese del Dragone anche se i dati macroeconomici pubblicati questa notte, ora italiana, su vendite al dettaglio e produzione industriale, entrambi sopra le aspettative, incoraggiano le aspettative sul futuro.