Il taglio degli assegni pensionistici, previsto dalla legge di Bilancio 2019, sarà effettivo da maggio, dopo cioè le elezioni Europee. Mossa prudenziale da parte del governo visto che lo stop al blocco delle indicizzazioni, in pratica il mancato recupero dell’inflazione, è in ogni caso una richiesta di avere indietro soldi in eccesso dai pensionati.
Lo dicono fonti interne all’istituto di previdenza citate da La Stampa (il governo avrebbe chiesto agli uffici dell’Inps di rinviare la misura), lo conferma un’interrogazione parlamentare del Pd: la misura riguarda le pensioni sopra i 1.539 euro (tre volte il minimo), un po’ più della metà del totale dei pensionati (il 58%). Il conguaglio che dovrà essere corrisposto (perché arriverà, è un impegno e una voce di bilancio che farà risparmiare 3,8 miliardi di euro fino al 2021) non sarà drammaticamente alto, tuttavia avrà valore retroattivo e andrà pagato in un’unica soluzione.
Il Pd: “Il governo prende in giro 5 milioni pensionati”. “Il taglio delle pensioni per lo stop alle indicizzazioni arriverà tutto insieme ma, sorpresa, dopo le elezioni europee”. Il senatore Tommaso Nannicini e la deputata Chiara Gribaudo del Pd hanno depositato un’interrogazione urgente in entrambi i rami del Parlamento per smascherare il raggiro del Governo, che” sta forzando l’Inps a realizzare i tagli alle pensioni sopra 1.539 euro decisi con l’ultima Legge di bilancio soltanto dopo le elezioni europee”.
“La Legge di bilancio per il 2019 – si legge sempre su La Stampa dai parlamentari Pd – ha disposto il blocco della rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici superiori a tre volte il trattamento minimo. Pertanto, dal 1° gennaio 2019, tutte le pensioni di importo superiore a 1.539 euro, che avrebbero avuto diritto a un incremento dell’1,1%, sono invece soggette al blocco della perequazione automatica. Il Governo è tornato a mettere le mani in tasca a 5 milioni di pensionati per finanziare la lotteria di quota 100 nei prossimi 3 anni. Tuttavia – spiegano i parlamentari dem – le pensioni che l’Inps sta pagando da gennaio sono ancora calcolate a importo pieno, senza cioè l’applicazione della prevista riduzione. Il taglio delle pensioni scatterà solo in un secondo momento e, cosa ancora più grave, i pensionati dovranno restituire tutti insieme i soldi ricevuti in più in questi mesi con un unico conguaglio”.