In Europa, le ecotasse rappresentano una fetta importante del totale degli introiti pubblici che entrano ogni anno nelle casse degli Stati Membri.
Solo nel 2017, questo gettito ha raggiunto quota 369 miliardi di euro, un dato ben al di sopra dei 264 miliardi raccolti nel 2002. A stabilirlo è una ricerca condotta da Eurostat sul valore di tasse, imposte e contribuiti ambientali riscossi nell’UE tra il 2002 e il 2017.
Un business miliardario, insomma, che rappresenta una quota significativa delle entrate pubbliche degli Stati Europei. Sempre secondo i dati diffusi da Eurostat, a pagare di più sono i cittadini dei paesi dell’Est, Lettonia in testa, dove la percentuale delle ecotasse rappresentata per le finanze statali l’ 11,2%.
Il paese affacciato sul Mar Baltico precede in classifica Slovenia e Grecia, che si attestano entrambe al 10,2%. Seguono Croazia e Bulgaria con una percentuale pari al 9,1%. Chi invece ha riscosso meno contributi in tasse ambientali Lussemburgo (4,4%), Germania (4,6%), Svezia (4,9%), Francia e Belgio (5,0%): è in questi paesi che si riscuotono le ecotasse più basse d’Europa. Nella speciale graduatoria stilata da Eurostat, l’Italia si trova circa a metà classifica con una percentuale pari al 7,9% che è comunque superiore alla media europea, ferma al 6,1%.
Ad alimentare maggiormente il gettito derivante dalla raccolta di questi tributi, sono soprattutto le tasse sull’energia, che rappresentano il 77% del totale e quelle sui trasporti (20%). Paradossalmente, incidono meno le ecotasse sull‘inquinamento e sull’uso di risorse e materie prime naturali (3%).
Ecotasse in calo dal 2002
Se è vero che dal 2002 ad oggi le entrate garantite dalle tasse ambientali hanno portato nelle casse dei governi dell’Ue ben 105 miliardi di euro in più, è anche vero che il loro valore sul totale degli introiti pubblici è diminuito nello stesso periodo, passando dal 6,8% al 6,1% nel 2017.
Non si tratta solo di cifre, poiché questi dati sono considerati indicatori importanti per monitorare i progressi di ogni Stato verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite. Questi valori, inoltre, rientrano nel più generale quadro di valutazione basato sull’efficienza e lo sfruttamento delle risorse e sulle buone pratiche adottate dai Governi in chiave ambientale.
La direzione imboccata dalle normative comunitarie è quella di aumentare ulteriormente la quota delle ecotasse in tutta l’Unione, arrivando ad una percentuale media superiore al 10% in ogni Stato.