(Teleborsa) – Inaugurata oggi la 57esima edizione di Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati in programma fino al 9 aprile a Veronafiere. Con oltre 4mila aziende espositrici da ogni regione d’Italia e il quartiere fieristico al completo, Vinitaly si conferma la principale piattaforma di promozione e internazionalizzazione per il comparto enologico nazionale. Dal business alle tendenze, dai mercati alla politica, Vinitaly 2025 riafferma il ruolo di acceleratore per il vino italiano nel mondo, con uno sguardo concreto al futuro oltre le tensioni geoeconomiche. I dazi reciproci del 20% al vino italiano ed europeo annunciati da Donald Trump non hanno fermato, infatti, gli operatori Usa in partenza per Verona. Su oltre 30mila gli operatori esteri da 140 Paesi attesi a Verona, i buyer americani confermati sono oltre 3mila. Un risultato non scontato che replica il primato dell’anno scorso.
“Dobbiamo proteggere e promuovere la qualità delle nostre produzioni – è il messaggio lanciato dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida –. Dobbiamo lavorare insieme per superare ogni difficoltà, dobbiamo proteggere i nostri prodotti, li dobbiamo promuovere e dobbiamo rendere sempre più agevole la produzione delle nostre eccellenze. Produzione, protezione e promozione sono i tre elementi sui quali puntiamo, con azioni che già abbiamo cominciato a mettere in campo”.
“La presenza degli operatori statunitensi è una notizia incoraggiante per le aziende e per Vinitaly – commenta Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere –. Si apre uno scenario incerto che impatterà sulla geografia del nostro export. Condividiamo le preoccupazioni del settore e per questo mettiamo a disposizione delle organizzazioni la piattaforma di Vinitaly per facilitare eventuali accordi diretti tra imprese, associazioni italiane e importatori-distributori del nostro primo mercato di destinazione extra Ue”.
Nella delegazione complessiva dei 3mila operatori Usa a Vinitaly, sono presenti anche i 120 top buyer statunitensi (10% del contingente totale del piano di incoming 2025) selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere e ICE, provenienti prevalentemente da Texas, Midwest, California, Florida e New York. Sul fronte del programma, oltre agli incontri b2b in fiera, gli operatori americani saranno protagonisti di una serata di networking a loro dedicata (martedì 8 aprile, Palazzo della Gran Guardia) in cui sarà presentata anche la prossima edizione di Vinitaly.USA (Chicago, 5-6 ottobre 2025).
“Nell’ottica di dare alle aziende un valore sempre crescente, – sottolinea Federico Bricolo, presidente di Veronafiere – continuiamo a intensificare il sistema delle relazioni, aggregando intorno a Vinitaly tutti i soggetti coinvolti a diverso titolo nella promozione del vino italiano. Anche in questo momento di particolare incertezza, siamo al fianco delle istituzioni per potenziare il presidio negli Stati Uniti. Per questo, nelle prossime settimane, saremo parte di un evento ospitato dalla nostra Ambasciata a Washington che coinvolge membri del Congresso USA del comitato italoamericano e la National Italian American Foundation, per valorizzare l’eccellenza e l’unicità delle nostre produzioni, che vogliamo continuare a esportare sul mercato statunitense. Si tratta di una importante tappa di avvicinamento verso la seconda edizione di Vinitaly.USA a Chicago, in calendario il 5 e 6 ottobre prossimo”.
Non solo Stati Uniti, l’internazionalizzazione, sempre in chiave bidirezionale da Verona al mondo e viceversa, è stato l’obiettivo del piano di incoming realizzato da Veronafiere in collaborazione con Agenzia ICE. Sono infatti 1.200 i top buyer da 71 Nazioni (6 in più rispetto al 2024) selezionati, invitati e ospitati a Verona per Vinitaly 2025. Tra le delegazioni più numerose dei super operatori selezionati dall’area extra Ue, quelle da Usa e Canada, seguite da Cina, Regno Unito, Brasile ma anche da India, Singapore, Giappone e Corea del Sud. Mentre, per il Continente europeo, primeggiano Germania, Svizzera, Nord Europa e l’area balcanica.
All’inaugurazione del 57esimo Vinitaly sono intervenuti anche il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, il presidente della Provincia, Flavio Massimo Pasini, la vicepresidente del Parlamento europeo, Antonella Sberna, la presidente del Ceev, Marzia Varvaglione, il presidente di Agenzia ICE, Matteo Zoppas, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. Presenti in sala anche l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese, e il direttore generale Rebughini e l’amministratore delegato e direttore generale di SIMEST, Regina Corradini D’Arienzo.