(Teleborsa) – “Il caso DeepSeek ha dimostrato che non servono così tante risorse come alcuni attori hanno fatto credere, chiaramente anche per quello che ero il loro interesse, dicendo così che solo loro lo possono fare. Però dall’altra parte emergono anche una serie di dettagli che danno speranza all’Europa, come che non solo un piccolo numero di aziende statunitensi costituiranno un monopolio assoluto di una tecnologia che andrà a definire il futuro industriale dei prossimi 100 anni”. Lo ha affermato Uljan Sharka, CEO e fondatore di iGenius, al 31° congresso degli operatori dei mercati finanziari, organizzato a Torino da Assiom Forex.
“Quindi quello che ci insegna questa storia è che l’hardware è un enabler sostanziale e definitivo – ha aggiunto – Cioè la famosa frase che la Cina copia, gli Stati Uniti innovano e l’Europa regola in realtà ha un’unica verità dietro, cioè che chi non possiede l’hardware non ha la fabbrica per costruire i modelli di intelligenza artificiale”.
“Credo che la potenza di calcolo sia in questo momento sia l’unico fattore abilitante e critico – sia a livello economico a livello geopolitico – per permettere ai vari paesi e comunità come l’Europa di poter partecipare” alla corsa dell’AI, ha detto Sharka.
“Questa è una tecnologia che diventerà l’interfaccia del mondo – ha sottolineato – Se non governiamo questo sistema operativo, di fatto potremo essere degli schiavi potenzialmente in un futuro distopico”.