(Teleborsa) – Fondimpresa, il più grande fondo italiano per il finanziamento della formazione continua, prevede una raccolta nel 2025 di 440 milioni di euro, in ulteriore miglioramento rispetto ai 420 del 2024; avrebbe potuto giungere, tuttavia, a 500 milioni senza i malfunzionamenti della Pubblica amministrazione. È quanto fa sapere in una nota il fondo interprofessionale di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.
In tale scenario Fondimpresa chiede quindi a Governo e politica impegni concreti per imprese e lavoratori, per far sì che la formazione sia effettivamente il principale strumento delle politiche attive del lavoro; e soprattutto in questa fase storica, in cui l’economia deve affrontare una duplice transizione, digitale e ambientale e in cui perdurano le difficoltà di incontro tra domanda e offerta di lavoro.
In primo luogo, – sottolinea Fondimpresa – occorre restituire le risorse destinate da aziende e lavoratori alla formazione e sottratte loro forzosamente, dal 2014, ogni anno, per destinarle (dopo una prima destinazione al finanziamento della cassa in deroga) alla fiscalità generale; solo per Fondimpresa, si tratta di 60 milioni di euro persi ogni anno. Molti progetti si potrebbero realizzare e molti posti di lavoro si creerebbero restituendo le risorse di tale prelievo forzoso, la restituzione per due annualità (2022-2023) era stata approvata in finanziaria 2021, ma poi non rinnovata, legata comunque con vincolo di spesa ai progetti di cassa integrazione, senza estendere la spesa all’intera platea possibile (disoccupati ed inoccupati).
I fondi, poi, secondo Fondimpresa, potrebbero essere utilizzati anche per allargare la platea dei beneficiari: ai disoccupati e inoccupati, ad esempio, che attualmente sono esclusi, che possono essere destinatari di specifici avvisi; o anche ai dipendenti pubblici, parimenti esclusi, per i quali l’innovazione dei processi reclama nuove competenze e profili professionali. Fondimpresa auspica, inoltre, un ruolo sempre più centrale anche nella gestione dei fondi comunitari destinati alla formazione ed all’occupazione.
Il recepimento di queste istanze da parte dell’Autorità politica – conclude la nota – verrebbe ad aggiungersi alle recenti autorizzazioni relative alla certificazione delle competenze ed alla possibilità di formare anche lavoratori in paesi terzi. In tal modo, Fondimpresa, nata dalla collaborazione tra imprese e sindacati, potrebbe positivamente incidere ancora di più sul saldo occupazionale del Paese.