(Teleborsa) – Il Tribunale di Roma ha bocciato il trasferimento di dodici persone nel nuovo centro per migranti in Albania. Una decisione che ha riacceso il dibattito sul caso soprattutto dopo la dura reazione del governo che ha riaperto il fronte con la magistratura. Il ministro della Giustizia CarloNordio ha definito la decisione “abnorme” e accusato i magistrati di esondare dai loro poteri. “Se la magistratura esonda dai propri poteri attribuendosi delle prerogative che non può avere, come quella di definire uno Stato sicuro, deve intervenire la politica che esprime la volontà popolare”, ha affermato.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annunciato che per risolvere il caso Albania sarà varato oggi in Consiglio dei Ministri un decreto legge per rendere norma primaria l’indicazione dei Paesi sicuri e non più secondaria, come è invece il decreto del ministro degli Esteri di concerto con quelli di Interno e Giustizia, con cui finora è stato annualmente aggiornato l’elenco.
La questione era già stata sollevata a maggio, quando è stata aggiornata la lista dei Paesi sicuri. Silvia Albano – una dei giudici della sezione immigrazione del Tribunale di Roma e presidente di Magistratura democratica – aveva sottolineato che il decreto ministeriale è una fonte normativa secondaria, subordinata a Costituzione, leggi ordinarie e normativa Ue, e che quindi ai giudici spetti verificare se il Paese sicuro “possa essere effettivamente considerato tale in base a quanto stabilito dalla legge”. È quello che è stato per i casi dei dodici richiedenti asilo portati mercoledì in Albania e riportati con una motovedetta a Bari.
Nel provvedimento del governo probabilmente anche una revisione dell’esame delle domande di asilo e dei meccanismi dei ricorsi. Lo scopo del governo soluzione è fare sì sì che abbiano ancora un senso i centri (non solo quello in Albania) per il rimpatrio degli irregolari a cui non è riconosciuto l’asilo. L’operazione Albania, hanno assicurato dall’esecutivo, andrà avanti regolarmente. I tempi del prossimo approdo al porto di Shengjin di una nave militare italiana con a bordo migranti, hanno sottolineato, dipenderanno anche dalle condizioni del mare. Intanto, il cpr di Gjader si è subito svuotato.
Pronte le critiche dell’opposizione. Italia viva ha annunciato “una denuncia formale alla Corte dei Conti” per spreco di denaro pubblico e lo stesso farà il M5S con Alfonso Colucci che ha calcolato che il trasporto dei primi 16 stranieri in Albania è costato “circa 18.000 euro a migrante”. Pd, M5s e Avs hanno invocato le dimissioni di Nordio, Riccardo Magi di +Europa ha invece accusato il ministro di una “grave ingerenza che viola la Costituzione”. Per la leader dem Elly Schlein è in corso un “gravissimo scontro istituzionale”.