(Teleborsa) – I Paesi Arabi rappresentano oggi un polo di attrazione per gli investimenti a livello globale. Grazie a piani di sviluppo ambiziosi e a una crescente diversificazione economica è, infatti, una regione che offre un terreno fertile per le imprese italiane. Nel 2023, secondo i dati del ministero degli Esteri, le vendite di made in Italy verso gli Emirati hanno sfiorato i 6,7 miliardi di euro e, inoltre, la Vision 2030 dell’Arabia Saudita ha aperto nuove prospettive di collaborazione in settori strategici come l’infrastruttura, l’energia rinnovabile e la digitalizzazione. È quanto è emerso dall’incontro “Sviluppo delle relazioni e delle opportunità commerciali tra l’Italia e l’Arabia Saudita”, organizzato da PILC e patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, svoltosi oggi presso la sala Matteotti della Camera dei Deputati. L’evento ha visto la partecipazione di importanti esponenti istituzionali nazionali ed esteri, imprenditori e leader del settore privato, tutti uniti dalla volontà di consolidare le relazioni economiche, culturali e commerciali tra i due Paesi.
“L’Unione Europea sostiene fermamente le partnership tra le imprese europee e il mercato dei Paesi GCC in termini di investimenti, commercio e sviluppo tecnologico. È per questa ragione che l’Unione Europea – ha sottolineato nel suo intervento Luigi Di Maio, Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo – crede nell’apertura delle Camere di Commercio Europee nel Golfo. L’obiettivo è esattamente quello di supportare il tessuto imprenditoriale europeo nel cogliere le grandi opportunità dei programmi Vision nella regione. A maggio 2024 abbiamo inaugurato a Riyadh la prima camera di Commercio nel Golfo. Iniziative simili a livello nazionale non possono che rappresentare un valore aggiunto per una partnership sempre più strategica tra Unione Europea e GCC”.
L’internazionalizzazione rappresenta oggi una leva strategica per la crescita delle imprese italiane. Espandere i propri orizzonti oltre i confini nazionali consente di accedere a nuovi mercati, diversificare il rischio d’impresa e aumentare la competitività e i Paesi Arabi, con le loro economie dinamiche e le loro ambiziose politiche di sviluppo, offrono un terreno fertile per le aziende italiane che desiderano investire all’estero. Tuttavia, è fondamentale affrontare questa sfida con una pianificazione accurata, una conoscenza approfondita dei mercati esteri e con il supporto di validi professionisti. “E PILC, – si legge in una nota – grazie alla sua presenza sul territorio saudita con il desk a Ryhad e alla sua profonda conoscenza di entrambi i contesti locali (Italia e Paesi Arabi) oltre ad essere tra i promotori della costituzione di una nuova camera di commercio in arabia saudita per facilitare e rafforzare le relazioni tra i Paesi, si pone come un punto di riferimento per le aziende interessate a investire nel Paese”.
Durante l’incontro sono stati presentati numerosi progetti congiunti in ambito legale e commerciale, a testimonianza della volontà di entrambe le parti di costruire una partnership solida e duratura, soprattutto da parte delle Regioni. “Mutuando il pensiero di King Salman – ha detto Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio – ritengo che amministrazioni, imprese e soprattutto i professionisti si assumano il dovere di realizzare una vision 2030 per l’Italia che preveda un vero importante progetto di internazionalizzazione e di valorizzazione del made in Italy implementando sempre più i rapporti con Paesi strategici come il Regno dell’Arabia Saudita”.
“Abbiamo organizzato quest’incontro per mettere in contatto realtà italiane, eccellenze del Made in Italy, insieme ad alcune autorità del mondo dell’Arabia Saudita” ha spiegato Andrea Barabotti della Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei deputati. Barabotti ha anche ringraziato PILC, “un’associazione tra studi legali di primaria importanza a livello italiano che opera anche nell’Arabia Saudita”. “L’Arabia Saudita con la Vision 2030 – ha proseguito Barabotti – desidera aprirsi al mondo, affrancandosi dalla dipendenza legata al petrolio perché capisce che il futuro del Paese non può soltanto essere legato a quella materia prima. Ecco che si apre al mondo in termini di mercato con opportunità importanti e tramite questo incontro noi vogliamo mettere in condizioni le imprese e i professionisti italiani di entrare in quel mercato che può essere importante per le nostre prospettive di crescita”.