(Teleborsa) – Ad agosto 2024, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme registra un calo del 29,3% rispetto
ad agosto 2023, mentre nei primi otto mesi del 2024 diminuisce del 18,2%. Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, l’indice della fabbricazione di autoveicoli (codice Ateco 29.1) registra una variazione tendenziale negativa del 41,9% ad agosto 2024 e diminuisce del 22,7% nei primi otto mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) cala del 27,6% nel mese e cresce del 10,3% nel cumulato, e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori risulta in calo del 24,7% ad agosto e del 18,7% nel periodo gennaio-agosto 2024. È quanto emerge dal report ANFIA sulla produzione industriale del settore automotive ad Agosto 2024.
Secondo i dati preliminari di ANFIA, la produzione domestica delle sole autovetture ad agosto 2024 ammonta a circa 4mila unità, in calo del 72,1% rispetto ad agosto 2023. Nel cumulato degli otto mesi, invece, sono state prodotte 229mila autovetture, in diminuzione del 37% su gennaio-agosto 2023.
Il comparto produttivo automotive si colloca nel contesto di una produzione industriale italiana complessiva ancora in flessione ad agosto 2024 rispetto ai livelli dell’ottavo mese dello scorso anno: l’indice della produzione industriale nel suo complesso4 chiude, infatti, a -3,2% sia ad agosto che nei primi otto mesi dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il fatturato dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni) registra una variazione positiva dell’1,3% a luglio 2024, ultimo dato disponibile (+1,1% sul mercato interno e +1,9% sui mercati esteri) e chiude i primi sette mesi dell’anno a -2,7% (-3,4% il
mercato interno e -1,5% i mercati esteri).
“Ad agosto l’indice della produzione automotive italiana accentua il trend negativo, registrando il sesto calo consecutivo (-29,3%) – afferma Gianmarco Giorda, Direttore Generale di ANFIA –. Anche l’indice della fabbricazione di autoveicoli resta in pesante flessione ad agosto (-41,9%) – complice la contrazione a doppia cifra, -72,1%, registrata, secondo i dati preliminari di ANFIA dalla produzione di autovetture – così come l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori, che cala del 24,7%. Il crollo dei volumi produttivi, unitamente all’andamento negativo del mercato degli ultimi mesi, non può che destare preoccupazione. Riteniamo necessario mettere in campo al più presto un piano straordinario di politica industriale con un orizzonte pluriennale, finalizzato a supportare le imprese nella transizione e ad incrementare la competitività produttiva della filiera, anche nella prospettiva di attrarre nuovi investimenti dall’estero”.
A gennaio-giugno 2024 (ultimo dato disponibile), l’export di autoveicoli (autovetture e veicoli industriali nuovi) dall’Italia vale 1,6 miliardi di Euro, mentre l’import vale 3,2 miliardi di euro. Gli Stati Uniti rappresentano, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli dall’Italia, con una quota del 18,9%, seguiti da Germania (15,3%) e Francia (11,5%). Nello stesso periodo, l’export della componentistica automotive vale 2,1 miliardi di euro, con un saldo positivo di 565 milioni di euro.
Il fatturato del settore automotive nel suo complesso presenta una flessione del 15,3% a luglio (ultimo dato disponibile), a causa di una componente interna in calo del 17% e di una componente estera a -13,7%. Nei primi sette mesi del 2024, il fatturato cala invece del 10,1% (-14,3% il fatturato interno e -5,9% quello estero). Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta una variazione tendenziale negativa del 14,7% a luglio (-26,4% la componente interna e +1,5% la componente estera). Nel periodo gennaio-luglio 2024, l’indice del fatturato di questo comparto registra un decremento del 10,6%, con un calo del 18,9% della
componente interna e dello 0,2% della componente estera.