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Europa, la “ricetta” di Draghi: riportare l’innovazione e tornare all’avanguardia

(Teleborsa) – “Dobbiamo riportare l’innovazione in Europa”. E il rapporto appena presentato “formula proposte tramite una riforma del sistema alla base dell’innovazione”, per riportare le nostre istituzioni educative “all’avanguardia e incentivare il commercio delle idee”. Lo ha affermato l’ex presidente del consiglio italiano e della CE, Mario Draghi intervenendo a Strasburgo, alla plenaria del Parlamento europeo, per una discussione sul suo rapporto sulla competitività.

“Solo un terzo dei brevetti registrati in Europa vengono sfruttati commercialmente”, ha notato. “Il passo successivo è incoraggiare le start-up in Europa a crescere, rimuovendo gli ostacoli. Non si tratta qui di togliere regole, ma di assicurare il giusto equilibrio tra cautela e innovazione e assicurare che l’innovazione sia applicata in maniera coerente in Europa”, ha spiegato. Draghi ha menzionato “una iniziativa” esemplare in questo ambito: la proposta di creare “un nuovo statuto legale Ue che darebbe alle compagnie una singola identità digitale, valida in tutta l’Unione, in modo da assicurare una legislazione ammortizzata. Serve anche una profonda revisione di come spendiamo sull’innovazione in Europa”, ha aggiunto

Nel quadro di dinamiche attuali “siamo tutti in apprensione per il futuro dell’Europa. La mia preoccupazione” è che in assenza di un cambio di rotta “con il tempo diventeremo inesorabilmente meno prosperi e meno sicuri, e quindi meno liberi di scegliere il nostro destino”, ha detto ancora Draghi sottolineando che “siamo gravemente in ritardo sulle nuove tecnologie. Sono 4 delle delle 50 maggiori imprese tecnologiche sono europee. E siamo i meno pronti a difenderci: solo 10 Stati spendono almeno o più del 2% del Pil difesa, in linea con gli impegni con la Nato”.

Quanto a Chi nell’Unione europea si oppone alla piena integrazione dei mercati dei capitali e alla creazione di titoli di debito comune Ue, per Draghi “sta di fatto sta ostacolando il perseguimento degli obiettivi comuni europei che tutti gli Stati hanno già concordato”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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