(Teleborsa) – Il sentiment dei fund manager a livello globale migliora a settembre, per la prima volta da giugno, grazie all’ottimismo “tagli della Fed = atterraggio morbido”. Il miglioramento del sentiment ha spinto gli investitori ad abbassare i livelli di liquidità dal 4,3% al 4,2%. È quanto emerge dal consueto “Global Fund Manager Survey” di (BofA). Al sondaggio hanno partecipato 206 operatori con asset under management (AUM) per 593 miliardi di dollari.
Le aspettative di crescita globale a settembre sono rimaste pessimistiche con il 42% netto che si aspettava un’economia più debole, ma sono rimbalzate leggermente dal minimo di 8 mesi di agosto del 47% netto. Per quanto riguarda la direzione dell’economia, la probabilità di un “soft landing” per gli investitori è salita dal 76% al 79%, mentre “no landing” è scesa dall’8% al 7% e “hard landing” dal 13% all’11%. Il 52% degli investitori ritiene che non ci sarà recessione per l’economia statunitense nei prossimi 18 mesi.
Sulla politica monetaria, il 60% degli investitori ritiene che la politica monetaria globale sia troppo restrittiva, alla pari con i livelli visti l’ultima volta nella crisi finanziaria globale e nella bolla delle dotcom. Il 90% degli investitori pensa che le curve dei rendimenti si irrigidiranno, il massimo mai registrato.
Il 40% degli investitori considera la recessione degli Stati Uniti come il più grande “rischio di coda“. Le preoccupazioni per l’accelerazione dell’inflazione sono salite al 18% (dal 12%) e le preoccupazioni sulla geopolitica sono scese al 19% (dal 25%).
“Long Magnificent 7” rimane la posizione più affollata per il 18° mese consecutivo, sebbene ora sia la meno affollata da novembre 2023 per il 46% degli investitori (in calo rispetto al 53% di agosto). Il 19% degli investitori afferma che “short China equity” è l’operazione più affollata (in aumento rispetto al 15% di agosto).
Alla domanda su cosa vorrebbero di più che le aziende facessero con il loro flusso di cassa, il 31% degli intervistati ha risposto “restituire denaro agli azionisti” (tramite riacquisti di azioni/dividendi/denaro o M&A finanziate tramite debito), il massimo da luglio 2013.