(Teleborsa) – “Oggi abbiamo deciso di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base ed è stata una decisione all’unanimità. Stiamo procedendo come normalmente facciamo, cioè guardando ai dati, e quando guardiamo alle informazioni in arrivo ci conforta il fatto che stiamo andando verso il target. Nel 2025 l’inflazione calerà verso il target del 2%”. Lo ha affermato la presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, dopo che il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base il tasso di interesse di riferimento.
Francoforte ha rivisto al ribasso le proprie stime sulla crescita economica del blocco per il 2024 (allo 0,8% quest’anno dallo 0,9% di giugno), mentre considera ancora possibile che l’inflazione sia in linea con l’obiettivo del 2% entro la fine del 2025.
Secondo le proiezioni della BCE, l’inflazione complessiva si collocherà in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026, come nelle proiezioni di giugno.
“Siamo dipendenti dai dati, decideremo meeting by meeting e il nostro percorso – la cui direzione è ovvia, ovvero in discesa – non è predeterminato, in termini di sequenza e volume – ha detto Lagarde – Non saremo fissati su un solo singolo numero e guaderemo a un ampio set di dati. In particolare, ci aspettiamo un’inflazione in crescita per il quarto trimestre – a parte il mese di settembre – per l’effetto base del settore energia”.
Quando le è stato chiesto se avrà molte più informazioni a settembre per prendere una decisione a ottobre, Lagarde ha fatto notare che è un periodo relativamente breve e la BCE dipenderà dai dati.
A una domanda sull’acquisizione di una quota di da parte di , la numero uno della BCE ha replicato dicendo che “tipicamente non commentiamo su singole società” e che l’SSM “farà ciò che deve fare”, aggiungendo però che “sarà molto interessante” vedere questo processo di consolidamento cross-border nel prossimo futuro, dopo che “le fusioni transfrontaliere sono state auspicate da molte autorità”.
Le domande dei giornalisti hanno toccato il rapporto di Mario Draghi sulla competitività dell’Unione Europea, che Lagarde ha descritto come “una diagnosi severa ma accurata, con proposte concrete che potrebbero essere molto utili, anche per noi alla banca centrale per raggiungere i nostri obiettivi. Se la produttività aumenterà sarà una bella notizia, così come se la Capital marktes union sarà completata anche questa sarà una notizia positiva”.
“Non vedo nessun suggerimento sul fatto che il mandato della BCE debba essere modificato”, ha sottolineato, aggiungendo che quello che Draghi ha suggerito sono riforme strutturali.