(Teleborsa) – “La marginale sorpresa al rialzo sull’indice core è più coerente con un taglio dei tassi da parte della Fed, la prossima settimana, di 25 piuttosto che di 50 punti base“. Lo affermano gli analisti di dopo la pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo statunitensi per il mese di agosto.
I dati sui prezzi al consumo di agosto sono stati circa in linea con le aspettative: l’indice headline è aumentato dello 0,2% m/m come a luglio, e ha rallentato dal 2,9% al 2,5% su base annua: si tratta di un nuovo minimo da febbraio 2021. Al contrario, il CPI core ha sorpreso al rialzo di un decimo (0,3% m/m, dallo 0,2% precedente), ma sull’anno è rimasto stabile al 3,2% a/a come previsto (ai minimi da aprile 2021).
Gli analisti fanno notare che i costi degli alloggi rimangono l’unica causa di spinte inflazionistiche, visto che la moderazione prevista non si sta ancora materializzando, nonostante il rallentamento in corso dei prezzi degli affitti di mercato. I servizi non abitativi mostrano qualche segnale in più di disinflazione, mentre un contributo negativo all’indice generale continua ad arrivare sia dall’energia che dai beni “core”.
(Foto: Saulo Mohana su Unsplash)