(Teleborsa) – Le amministrazioni pubbliche potranno individuare e trattenere in servizio, con il consenso del lavoratore, personale oltre l’età pensionabile, ma non oltre i 70 anni, per svolgere attività di tutoraggio, affiancamento o altre funzioni essenziali non altrimenti gestibili. Questa disposizione, contenuta in una bozza del ministero della Pubblica Amministrazione, limita il trattenimento al 10% delle capacità assunzionali.
La decisione di prolungare il servizio non sarà solo del lavoratore, ma dovrà essere concordata con l’amministrazione. Questa misura è considerata necessaria per garantire ai neoassunti il supporto del personale più esperto, facilitando il trasferimento di competenze e mantenendo elevati standard di efficienza. Inoltre, trattiene il personale più anziano, riducendo così la spesa previdenziale nel periodo di servizio prolungato.
La norma intende bilanciare l’accesso dei giovani nella Pubblica Amministrazione con la conservazione delle competenze esistenti. In pratica, il limite del 10% si riferisce al budget delle assunzioni: trattenendo un dirigente ben pagato, si rinuncerà a nuove assunzioni di pari costo per lo Stato. È quindi necessario stabilire un tetto per consentire alle amministrazioni di pianificare adeguatamente le assunzioni, evitando che la permanenza in servizio sia decisa solo dal lavoratore. La disposizione non aumenta il budget assunzionale, ma anzi, riduce la spesa previdenziale per il periodo di trattenimento in servizio.