(Teleborsa) – Dopo lo scivolone di inizio agosto non si fermano le preoccupazioni per , che si prepara ad affrontare una class action in USA, legata proprio al crollo registrato dal titolo in occasione dell’annuncio del taglio delle previsioni di fatturato a fine luglio.
Ben due studi legali in USA, dopo l’accaduto, avevano intentato causa alla big italo-francese dei chip ed al management – al Ceo Jean-Marc Chery ed al Cfo Lorenzo Grandi – per aver fornito previsioni fuorvianti ed aver così provocato il crollo dei titolo in Borsa, ma alla fine lo studio legale Levi & Korsinsky di New York si è risolto ad avviare una vera e propria class action, che potrebbe costare molto alla società.
Il primo crollo si è registrato il 25 luglio, quando STM ha lanciato un warning sui ricavi, tagliando nuovamente la stima da 14-15 miliardi di dollari a 13,2-13,7 miliardi (a inizio anni la view indicava addirittura 17 miliardi). Una previsione in grado di riflettersi negativamente anche sull’utile operativo, che sdarebbe più basso di 1 miliardo.
Su queste indicazioni il titolo STM ha ceduto circa il 14%, passando da circa 37 euro a 26,6 euro, per poi leggermente recuperare terreno attorno ai 27,91 euro attuali. Ad oggi, le azioni STM mostrano una performance mensile pari a -9%.
(Foto: Adi Goldstein on Unsplash)