(Teleborsa) – Al Meeting di Rimini, il Commissario Europeo Paolo Gentiloni ha sottolineato l’importanza cruciale del PNRR per il futuro dell’Italia, avvertendo che la burocrazia non deve ostacolarne l’attuazione. Nel frattempo, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha toccato vari temi chiave legati alla transizione energetica e alla sostenibilità.
Durante un incontro sull’energia, Pichetto Fratin ha affermato che la “più grande miniera di minerali critici” dell’Italia è rappresentata dai rifiuti, evidenziando l’importanza del riciclo nel contesto della transizione ecologica. A margine dell’evento, ha incontrato il ministro dell’Agricoltura dell’Uganda, Fred Bwino Kyakulaga, per consolidare una collaborazione volta a sostenere la transizione ambientale dell’Uganda, con un focus su pratiche virtuose nella gestione dei rifiuti e nell’economia circolare.
Pichetto Fratin ha espresso la necessità di uniformare la raccolta differenziata a livello nazionale e di ridurre il numero dei gestori idrici in Italia. Nonostante le difficoltà, ha ribadito l’importanza di una gestione più centralizzata delle risorse idriche per affrontare le sfide future.
Sul fronte energetico, il ministro ha sottolineato che, per soddisfare la crescente domanda di energia prevista entro il 2050, l’Italia dovrà esplorare tutte le soluzioni disponibili, dalle rinnovabili al nucleare. “Nel 2023 abbiamo acquistato 18 miliardi di kWh dalla Francia“, ha ricordato, evidenziando la necessità di investire nella ricerca e produzione nucleare per garantire la sicurezza energetica del Paese.
Anche l’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, è intervenuto al Meeting, illustrando l’importanza dell’acqua come volano economico. Palermo ha evidenziato che l’acqua contribuisce direttamente al 20% del PIL italiano e indirettamente ad un altro 20%, lanciando l’allarme sull’inadeguatezza delle infrastrutture idriche italiane, che necessitano di ingenti investimenti. Non sono mancate proposte per rivedere le tariffe idriche e incentivare gli investimenti nel settore e ridurre le perdite, che attualmente ammontano al 41% rispetto alla media europea del 26%.