(Teleborsa) – “Ringrazio migliaia di lavoratrici e lavoratori delle Ferrovie, di Rfi e di Trenitalia che stanno dando il massimo per fornire un servizio all’altezza, con una puntualità in questi giorni (sia Alta Velocità che Regionali) superiore al 90%, nonostante 1.400 cantieri aperti per manutenzione, investimenti e maggior sicurezza per un importo di 650 milioni di euro, più di 700mila passeggeri trasportati nella sola giornata di ieri. Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini dopo le polemiche – sollevate in particolare dalle opposizioni – sui ritardi ferroviari.
Poco prima, infatti, Sandro Ruotolo della segreteria nazionale Pd aveva detto: “Lui, Matteo Salvini, il ministro onnipresente per eccellenza, questa volta tace. Altro che Alte velocità e treni che partono e arrivano in orario. E’ un vero e proprio inferno e i trasporti e le infrastrutture dipendono proprio da lui. E non parliamo di quello che accade da Napoli a scendere, Reggio Calabria, Lecce, Potenza. Treni soppressi, linee a binario unico. Di tutto abbiamo bisogno tranne che dividere in due il Paese con l’autonomia differenziata”.
“Dopo un luglio nerissimo per chi usa le ferrovie, fino alla fine di agosto i treni ad Alta Velocità diventeranno un miraggio: lavori su tratte cruciali (Milano-Bologna e Firenze-Roma), cantieri e ritardi anche in Veneto, per non parlare del Mezzogiorno”, dice anche Antonio Misiani, responsabile Economia, finanze, imprese e infrastrutture nella segreteria Pd.
Accuse però rispedite al mittente dal Ministro il quale ha sottolineato che “l’impegno di queste lavoratrici e lavoratori è la miglior risposta alle critiche di certa sinistra”.
“Sui trasporti paghiamo anni di no. E’ imbarazzante che la sinistra si accorga ora del suo immobilismo. Il governo e il ministro Salvini, sono impegnati a far ripartire il Paese: se fosse per la sinistra non avremmo neanche l’Alta Velocità”, replicano anche i senatori della Lega Tilde Minasi, capogruppo, Nino Germanà e Manfredi Potenti, componenti della commissione Trasporti.