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Balneari, Antitrust richiama (ancora) i Comuni: Basta proroghe

(Teleborsa) – Come già in passato, l’Antitrust richiama (ancora) i Comuni sulle proroghe delle concessioni balneari, sollecitando a procedere subito con le gare. A tre giorni dal primo sciopero degli ombrelloni, l’Autorità entra a gamba tesa, con un richiamo più preciso e più forte: una segnalazione allargata a tutta l’Anci e alla Conferenza Stato-Regioni con l’obiettivo di mettere la parola fine alle violazioni della concorrenza e agli effetti “distorsivi” dei rinnovi automatici. Quello che gli enti concedenti devono fare, afferma il Garante, è avviare rapidamente le procedure di gara, in modo da assegnare i nuovi bandi entro la fine di quest’anno.

L’Autorità parte da alcuni assunti di base mandando dei messaggi anche al governo che sul tema è alle prese ormai da tempo per cercare una soluzione di compromesso tra la normativa europea – per la quale l’Italia è già in procedura di infrazione sottolineando come

La legge “circoscrive la possibilità di differire ulteriormente la durata delle concessioni a ipotesi del tutto eccezionali connesse a specifiche circostanze che impediscono la conclusione della procedura selettiva. Affinché la norma possa trovare applicazione, dunque, – sottolinea l’Antitrust – è necessario che la procedura selettiva sia stata avviata e che sussistano ragioni oggettive che ne impediscono la conclusione“. Ma “in nessuno” dei casi esaminati dall’Autorità le amministrazioni concedenti avevano avviato una procedura selettiva per l’assegnazione delle concessioni. Tanto basta per il richiamo agli enti locali.

Il problema, spiega però Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari, “è che l’Autorità fa riferimento a una proroga automatica generalizzata, che è chiaramente improponibile. Siamo sempre stati d’accordo con l’idea di una proroga differenziata – puntualizza – e dalle indiscrezioni mi sembra che il governo stia andando proprio verso questo tipo di proroghe”.

Per il presidente di Federbalneari, Marco Maurelli, l’Agcm adotta invece “due pesi e due misure che non rappresentano mai una soluzione equa. Non pretendiamo che si fermino i processi, ma che si rispetti il legislatore ed il dialogo con la Commissione Ue per ottenere una riforma che manca da 15 anni”. Negli ultimi giorni è comparsa sulla stampa l’ipotesi che nelle Regioni in cui le spiagge libere risultino inferiori al 25% le concessioni siano prorogate fino al 31 dicembre 2027, in quelle in cui la quota sia invece superiore al 25% si arrivi fino al 31 dicembre 2029.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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